Porto e trasporti

Confindustria Nautica, "Non rappresenta la forza dell'industria"
48 secondi di lettura

GENOVA - "Per l'industria nautica un ruolo marginale che non rappresenta la forza occupazionale (200.000 addetti) e il valore dell'export (3,7 miliardi di euro) di un'industria prima al mondo (51% della produzione di navi da diporto) e di una filiera turistica sempre più rilevante dell'incoming nazionale". Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica, commenta così, il Piano del mare, appena pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.

Nelle 230 pagine articolate sui diversi temi legati al mare, dai porti mercantili alle aree protette, dalla subacquea alle energie fossili e rinnovabili, la nautica da diporto non ha un posto d'onore anche se "fa lavorare 200.000 persone, +8.800 nel solo 2022" e l'anno scorso ha segnato il record di export sottolinea ancora Confindustria nautica che intanto invita il governo a firmare "prontamente" il Decreto di revisione dei Titoli professionali del diporto e chiede che "siano immediatamente resi disponibili i decreti ministeriali di attuazione relativi al programma d'esame e ai corsi di formazione dell'attesissimo nuovo titolo professionale nazionale dell'Ufficiale di navigazione del diporto di seconda classe".