GENOVA - "Il controllo dei porti italiani deve rimanere pubblico, i privati possono aiutarne la crescita. La portualità è il terminale logistico e non solo al servizio del comparto produttivo del nostro Paese, rappresenta un asset strategico su cui a nostro giudizio il pubblico deve mantenere un pieno controllo". É la presa di posizione del direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta in relazione alla proposta di privatizzazione dei porti, ma con la presenza di Cassa depositi e prestiti, lanciata dal vicepremier e Ministro dell'Interno Antonio Tajani.
Botta ribadisce che secondo Spediporto "non ci devono essere preclusioni verso l'ingresso di investitori privati" e cita, come già fatto dal vice ministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi, il "modello spagnolo". "Già nei primi anni '90 il mondo economico e politico spagnolo si è interrogato sul futuro della portualità - ricorda Botta - Il sistema vede, oggi, una presenza pubblica su due livelli, locale e centrale, che ha dato ottimi frutti, grazie anche all'integrazione con gli investitori privati come testimoniato dalla crescita del porto di Barcellona".
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