Porto e trasporti

Ne abbiamo parlato con Andrea Giachero, presidente di Spediporto
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GENOVA - Oltre alla nuova diga foranea, i cui lavori sono stati avviati, una delle sfide più importanti del porto di Genova è quella relativa al nuovo piano regolatore portuale che, se tutto andrà bene, dovrà essere approvato entro il primo semestre del 2024, ultimo atto del presidente del porto Paolo Emilio Signorini. Su questo aspetto Primocanale sta incontrando le varie categorie per capire le richieste. Oggi ne abbiamo parlato con Andrea Giachero, presidente di Spediporto.

 

"Premetto che siamo molto fiduciosi nel lavoro che stanno facendo le istituzioni, quindi confidiamo che sarà un buon lavoro. Cerchiamo sicuramente molto più dialogo, perché ad oggi non abbiamo ancora una idea chiara sulle tempistiche di cantierizzazione, non abbiamo ancora un piano scansionato dei vari interventi e quindi non conosciamo l’impatto che avrà sull’operatività e sulla viabilità portuale, e questo è importante anche a supporto di tutte le attività che non potranno essere bloccate. Ad oggi ad esempio non conosciamo se parzialmente o totalmente sarà limitato il bacino di Sampierdarena, non sappiamo dove saranno locati determinati cantieri, il piano di sviluppo e di inizio degli stessi, e per cui questi sono argomenti secondo me che vanno assolutamente trattati.

 

Non ultimo, il piano regolatore portuale deve essere strettamente connesso all’aspetto tecnologico anche in funzione di tutti gli sviluppi che ci saranno sotto questo aspetto, e dovrà essere sicuramente molto più focalizzato non solo sulla regolamentazione infrastrutturale ma anche sulla regolamentazione relativamente al piano dei servizi, perché diciamo che è bellissimo il layout progettuale che abbiamo davanti, se chiudiamo gli occhi rivedremo veramente la Genova Superba di cui parlava Petrarca, però c’è da dire che se non costruiamo dei servizi a supporto dell’infrastrutture diventerà difficile raggiungere certi risultati. Io quando parlo di servizi parlo per esempio dello sportello unico, dei presidi sanitari: mancano operatori ed effettivamente stiamo dilatando le operazioni "grazie" ad una burocrazia che è assolutamente asfissiante. Deve esserci una chiara sinergia tra dogane, veterinari, fitopatologi e così via, e tutte le agenzie di riferimento. Abbiamo degli esempi molto semplici vicino a noi come La Spezia e Barcellona, con la zona di attività logistica, dove ci sono dei presidi effettivamente con veri e propri laboratori automatizzati che danno valore aggiunto al territorio. Per cui noi anche in prospettiva dovremmo lavorare su tutti i servizi a supporto di infrastrutture".