GENOVA - "È stato firmato il contratto per la costruzione della nuova diga di Genova. Viene così scongiurata ogni ipotesi di blocco di un cantiere fondamentale e possiamo finalmente dire: che il futuro abbia inizio. Buon lavoro a tutti". Queste le parole del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dopo aver parlato telefonicamente con il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, che ha firmato il contratto con il raggruppamento di imprese guidato da WeBuild e Fincantieri per la progettazione esecutiva e la costruzione della nuova Diga foranea del porto di Genova.
"La realizzazione di quest'opera – prosegue Toti – dev’essere un obiettivo strategico non solo per Genova e la Liguria ma per il Paese intero. La priorità è partire con i lavori nel più breve tempo possibile: con la firma del contratto non ci saranno battute d’arresto e verrà garantita la realizzazione dell’opera nei tempi previsti e questa non può che rappresentare una notizia bellissima per tutti noi", conclude il governatore.
Anche il sindaco di Genova Marco Bucci ha espresso soddisfazione per la firma: "Procediamo con un’opera fondamentale per l'Italia e di straordinario respiro per la Liguria, Genova e il suo porto – dichiara Bucci -. Ci sono state delle difficoltà e altre si incontreranno nel futuro: andranno affrontate con la stessa autorevolezza e professionalità con la quale in questi anni abbiamo saputo gestire altre situazioni importanti e delicate. Stiamo costruendo il futuro per i nostri figli e i figli dei nostri figli, oggi è una giornata epocale".
"Con la firma sul contratto, nero su bianco - commenta Edoardo Rixi, deputato e vice ministro al Mit -, parte la più grande opera marittima del Paese. Il via alla progettazione esecutiva e alla costruzione della nuova diga foranea di Genova è fondamentale per il Pil dell’intero Paese e di buona parte del continente europeo. Ora bisogna fare in modo, sull'esempio del Modello Genova, che i lavori procedano in maniera sicura e spedita”.
LEGGI LE REAZIONI ALLA DECISIONE DEL TAR
La vicenda della diga parte da lontano e ha visto non pochi ostacoli sulla propria strada: prima la gara andata deserta, a causa soprattutto degli extracosti delle materie prime dovuti alla guerra. Poi c'è stata la negoziazione privata con le due cordate che avevano manifestato interesse (Webuild-Fincantieri-Fincosit e Sidra da un lato e dall'altro Acciona-Gavio-Caltagirone). Ma la presunta incompatibilità di un membro del collegio di valutazione delle offerte aveva fatto azzerare tutto, con un ritardo di circa un mese per l'aggiudicazione. Il 12 ottobre la scelta del vincitore e poi il ricorso del secondo consorzio, Eteria, al Tar, fino alla Camera di consiglio del tribunale amministrativo, venerdì 18 novembre, con il giudice che l'altro ieri ha rigettato la richiesta di sospensiva. Oggi la firma che dà il via all'iter per la realizzazione della diga. Con la tagliola del PNRR che finanzia l'opera ma solo se verrà chiusa entro il dicembre del 2024. Una corsa contro il tempo.
Il 27 gennaio ci sarà la seduta pubblica del Tar per il giudizio di merito che potrebbe dare luogo, laddove venisse data ragione al ricorrente Eteria, ad un risarcimento. Ma questo è ancora tutto da vedere. La progettazione è già partita grazie all'affidamento, il 21 ottobre da parte dell'Autorità portuale a Webuild, al di fuori dell'assegnazione che è avvenuta oggi.
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