Porto e trasporti

Il direttore generale di Spediporto ha partecipato al Freight global summit di Dubai
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GENOVA - Una lezione importante, che suggerisce, può insegnare qualcosa anche al porto di Genova, che sta vivendo un periodi di grandi investimenti in opere che ne cambieranno il volto, rendendolo più attrattivo e competitivo. Il direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta è reduce dal Freight global summit di Dubai, un appuntamento chiave per delineare le strategie di un grande paese in continuo  movimento e proiettato più che mai nel futuro. 

"Quello che è stato possibile constatare nel corso del Freight global summit di Dubai e la volontà di un paese di spingere in maniera importante sugli investimenti legati alla logistica, soprattutto sulle semplificazioni di tipo amministrativo. Nel corso di questo summit è stato distribuito ad alcune realtà aziendali una sorta di passaporto logistico, un passepartout per poter entrare con condizioni agevolate e importanti semplificazioni in ordine ai documenti doganali, per esempio, e sanitari all’interno delle zone economiche speciali di cui Dubai si è dotata ormai da diversi anni e che sono diventate un motore economico straordinario per le attività di logistica e per l’industria".

Che cosa può insegnare a Genova?

"Insegna che bisogna guardare avanti, bisogna cominciare a lavorare alacremente soprattutto per progettare, programmare. L'idea che ci siamo fatti a Dubai è che ci sia una programmazione molto attenta, molto oculata e molto pratica, legata ai prossimi 10-15 anni, degli sviluppi economici e logistici di quel territorio. Ecco, queste cose le dovremmo fare anche qui in modo veloce, alla luce delle importanti investimenti che sono in corso e che vedranno la luce speriamo già nelle prossime settimane nel porto di Genova. Programmare,  saper capire di cosa ha bisogno il porto da qui ai prossimi 15 anni, perché soltanto così sapremo offrire alle merci che arriveranno qua la necessaria assistenza e quella qualità che ormai il mercato si aspetta aspetta".

 

 

A proposito, la incontriamo al termine di un vertice in Autorità portuale per il nuovo piano regolatore portuale. Quali sono le vostre priorità?

"Le nostre priorità sono quelle legate sicuramente alla realizzazione del parco di Ponente che diventerà uno snodo fondamentale per il traffico portuale nei prossimi anni, riducendo anche l’impatto del traffico sulla città. Un altro tema fondamentale sono i centri unificati di controllo: siamo contenti che porto di Spezia sia stata in grado di trovare una soluzione retro portuale che garantirà alle merci una forte accelerazione e un’alta qualità nei servizi e vorremmo che la stessa possibilità venisse data ai porti di Genova Sampierdarena e Prà perché riteniamo strategiche tutte quelle che sono le soluzioni che vanno a vantaggio della merce e quindi dell’interesse che gli operatori possono avere. Per noi poi un tema particolare è quello legato alle cantierizzazioni del porto, perché importanti iniziative di cantieri ci saranno nei prossimi 5-10 anni. Il problema è come il porto si può organizzare per non veder ridurre la propria capacità produttiva. E' un tema che dobbiamo affrontare adesso e non certo nei prossimi mesi".