Politica

La commozione del prefetto, le proteste dei no No vax, e un quadro di Rubens visibile per un giorno solo
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GENOVA -Pochi cavalieri della Repubblica, solo otto, medaglie d'oro alla memoria ai familiari dei deportati e la genuina commozione del prefetto di Genova Franceschelli alla fine dell'orazione in piazza Matteotti nel dire W la Repubblica, W l'Italia.

La festa della Repubblica del Due Giugno è stata celebrata al suono della musica della banda del liceo musicale intitolato a Sandro Pertini. In piazza Matteotti sotto il sole tante divise e molte autorità. Turisti, pochi i cittadini.

Fra i nuovi cavalieri il presidente dell'Associazione Partigiani Massimo Bisca e il presidente dell'associazione che tutela i disabili Claudio Puppo (nella foto), vice presidente italiano Anglat.


Per l'occasione molti i palazzi delle istituzioni aperti al pubblico. Come la sede della Regione di piazza De Ferrari, dentro, solo per oggi, esposta una tela di Rubens, sparita per secoli e poi ricomparsa nella collezione di un privato a Firenze.
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Nella piazza i turisti fanno il selfie con il sindaco Bucci, che gongola davanti al cronista perché i crocieristi spagnoli gli dicono che Genova è pulita, altri crocieristi, napoletani e romani, quando ci avviciniamo, dicono invece il contrario, "pulita? Insomma, e poi che paura nei vicoli di Prè".

Fra i tanti palazzi aperti al pubblico il Doria Spinola sede della prefettura, con nell'atrio la splendida composizione dei maestri infioratori di Pietra Ligure.

Davanti al palazzo del governo, sotto gli occhi della Digos, una trentina di Novax e No a tutto attaccano Draghi celebrando il funerale - con tanto di bara - della Repubblica, rivelandosi di fatto la migliore riprova dell'importanza del 2 Giugno, festa della Repubblica, della democrazia e della libertà ritrovata dopo il ventennio più buio del fascismo.