La luce in fondo al tunnel di Amt sembra accendersi a intermittenza, tra uno scrollone e l'altro. Ma a far tirare un sospiro di sollievo ci sta pensando l'avvio delle trattative tra Regione e Comune, con piazza De Ferrari pronta a dare il proprio contributo, in soccorso delle casse dell'azienda partecipata. Facciamo un passo indietro però, perché le ombre ci sono ancora, e sono belle evidenti. La prima, la più impattante, riguarda il licenziamento per giusta causa di Ilaria Gavuglio, ex presidente che ricopriva il ruolo di direttore generale di Amt. Sul calendario, da cerchiare di rosso la data di domani, venerdì 28 novembre, che vedrà consumarsi l'incontro in Procura tra il procuratore capo Nicola Piacente e il vicesindaco Alessandro Terrile. L'incontro tra Piacente, Terrile e Criscuolo (segretario generale Comune di Genova ndr) potrebbe portare a una accelerazione dell'inchiesta. Nelle scorse settimane era stato aperto un fascicolo per atti relativi sulla base degli articoli di stampa che riportavano notizie sui conti in rosso e presunte irregolarità nella gestione da parte del vecchio Cda.
Inchiesta Amt, venerdì incontro in Procura con vicesindaco
Che cosa è successo
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Già lo scorso 10 novembre era stata inviata una lettera di contestazione disciplinare con cui Gavuglio era stata già sospesa dalla carica. L'ex presidente aveva risposto chiedendo l'archiviazione della procedura disciplinare, argomentazioni che per il presidente e il nuovo cda sono state ritenute "inaccettabili". Nella lettera di licenziamento non vengono usati mezzi termini nei confronti dell'ormai ex direttore generale: "È inaccettabile tale suo modus operandi che denota il totale disinteresse, per non dire spregio, per le gravi ricadute anche sull'immagine - interna ed esterna all'azienda - e sulla credibilità del Comune di Genova, conseguenti a tali Sue (a tacer d'altro) discutibili iniziative individuali e unilaterali".
Gli step precedenti
Nel frattempo, a metà novembre, il presidente Marco Bucci e il vicesindaco Alessandro Terrile annunciavano che sarebbero arrivati 14,3 milioni di euro per il 2025, fondi che arrivano dal Governo alla Regione. Un passo avanti in vista dell'ingresso di Regione in Amt. Domani intanto, venerdì 28 novembre, si terrà l'udienza al tribunale di Genova per discutere della procedura di composizione negoziata della crisi, con l'incontro tra Piacente e Terrile. Nei giorni scorsi, era stata proprio questa la richiesta fatta dal presidente Berruti per affrontare la crisi, con la minaccia tutt'altro che velata, di dimissioni, qualora non si fosse concretizzata. L'obiettivo, non dichiarato, è quello di riuscire ad avere il tempo necessario per arrivarci con tutti gli "asterischi" al posto giusto. L'unico strada da percorrere, ha rimarcato fuori dai microfoni il vicesindaco, è quella di "salvare l'azienda", nonostante sia fondamentale il confronto con tutti gli organi di controllo e di garanzia, "nel rispetto dei ruoli di ciascuno".
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Prova d'intenti tra Regione e Comune
Fiducia, in questi giorni di bilancio preventivo 2026, è stata espressa dal numero 2 di Palazzo Tursi Alessandro Terrile. A che punto è la trattativa? "Stiamo facendo passi avanti sia dal punto di vista tecnico che da quello politico, ci si vede molto spesso e siamo fiduciosi - spiega a Primocanale il vicesindaco Alessandro Terrile -. La decisione di giunta formalizza l'impegno del Comune a sostenere il percorso di risanamento di Amt attraverso fondi accantonati dal bilancio, che non basteranno, ma è il primo passo". L'intento è quello di ottenere un sostegno che potrà avvenire in tutte le varie fasi, nella rinegoziazione del contratto di servizio e nella sottoscrizione del nuovo capitale (ricapitalizzazione ndr). "È un percorso iniziato che ha dato i primi frutti, come per esempio il nuovo piano tariffario, i dati sono positivi, con una crescita di oltre 5 milioni di ricavi da bigliettazione e abbonamenti rispetto all'anno precedente". Amt si potrà quindi salvare? "Siamo fiduciosi del percorso di risanamento avviato, anche se avrà bisogno di tempo, per noi quello che conta è l'interesse dei lavoratori di Amt ma anche per gli utenti che hanno bisogno di un servizio di qualità" ha concluso Terrile. Insomma, la carne al fuoco è tanta, ma il primo obiettivo è quello di non bruciarsi.