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La consigliera dem: "Resto nel Pd, ma non intendo più aderire passivamente a dinamiche che rispondono a logiche di equilibrio interno, anziché a quelle della rappresentanza"
2 minuti e 5 secondi di lettura
di G.F.

A poche ore dal primo consiglio comunale è ancora alta tensione nel Partito Democratico, dopo la nota della consigliera comunale Monica Russo, che annuncia che voterà scheda bianca alla presidenza del consiglio. Monica Russo era tra i papabili assessori dem, ma alla fine il suo nome è stato cancellato dal taccuino.

Una scelta ponderata 

"Il voto con scheda bianca che esprimerò oggi in consiglio comunale non è un gesto simbolico, né un capriccio personale. È un atto politico consapevole e coerente. Dopo anni di lavoro nei quartieri del Centro Ovest, dopo una campagna elettorale condotta con impegno e onestà, e dopo aver raccolto 844 preferenze senza alcun sostegno strutturale, prendo atto che quel lavoro e quel consenso non hanno avuto alcun riconoscimento né peso nelle decisioni assunte dal mio partito e dai vertici della coalizione, dentro e fuori il Consiglio - così Monica Russo, consigliera comunale del Partito Democratico, spiega la propria posizione in occasione dell'elezione odierna della nuova presidenza del consiglio comunale.

"Una parte della città esclusa"

"Non è la mia persona a essere stata esclusa: è una parte intera della città - fatta di periferie, di lavoro quotidiano, di promesse mancate - che oggi, nuovamente, non trova spazio né voce. Per questo sceglierò la scheda bianca: perché non posso legittimare un metodo che non ascolta, non coinvolge, e ignora il radicamento vero nei territori. Inoltre sottolineo che neanche gli organismi di partito sono stati convocati, né la segreteria né la direzione provinciale, per farsi dare un mandato politico sulle trattative per giunta e presidente, atto che denota un problema di democrazia interna al mio partito e di spazio all'interno di esso per le voci di dissenso".

Il messaggio alla sindaca Salis

Russo conferma la propria appartenenza al Partito Democratico, ma rivendica piena autonomia: "Resto nel Pd, ma non intendo più aderire passivamente a dinamiche che rispondono a logiche di equilibrio interno, anziché a quelle della rappresentanza. Continuerò a lavorare come ho sempre fatto: nel merito delle proposte, accanto ai cittadini, con la libertà di chi non deve niente a nessun meccanismo di potere". Poi un messaggio alla nuova amministrazione: "Alla Sindaca Salis auguro buon lavoro. Genova ha bisogno di discontinuità vera e i quartieri più fragili hanno diritto a risposte urgenti. Da parte mia ci sarà sempre attenzione, disponibilità e senso istituzionale. Ma anche un impegno rigoroso, senza sconti, nel difendere chi, ancora una volta, è rimasto fuori".

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