Infermieri in un corridoio di ospedaleGiornata da coltello tra i denti in consiglio regionale, al centro dello scontro tra la giunta Bucci e le opposizioni c'è il cosiddetto "buco della sanità" che dal centrosinistra accusano essere a doppia cifra. Le opposizioni - con una conferenza stampa indetta venerdì scorso - hanno chiedo la soppressione di Alisa, partendo proprio da lì per ridurre le spese in eccesso. Nella giornata odierna la seduta sarà a oltranza e si concentrerà sulle comunicazioni della giunta sullo stato dei conti della sanità e sul presunto taglio ai servizi essenziali. È atteso infatti il conseguente dibattito in aula.
Attesa per l'annuncio del presidente Bucci
Proprio in queste ore l'assessore alla Sanità di Regione Liguria Massimo Nicolò è tornato sul tema cardine della politica ligure, ridimensionando il quantitativo del disavanzo sanitario. Nessuna anticipazione rispetto a quello che il presidente Bucci comunicherà in aula, ma la sottolineatura che non si tratta di un "disavanzo a tre cifre, ma a qualcosa di molto più ridotto". Già in precedenza Bucci aveva rispedito al mittente l'accusa delle opposizioni, tacciandoli di non essere capaci a leggere i numeri. "Stiamo aprendo case di comunità e stiamo implementando l'apparato strumentale, inoltre abbiamo già chiesto più soldi a Roma" ha incalzato l'assessore alla Sanità Massimo Nicolò.
Il buco della sanità, le opposizioni: "64 milioni di euro"
Le opposizioni hanno ribadito, anche attraverso un incontro aperto alla stampa, le difficoltà della sanità che a livello quantitativo ammontano a oltre 60 milioni di euro di disavanzo. "Il buco della sanità è di 64 milioni di euro, nonostante il gioco delle tre carte del presidente Bucci" aveva commentato il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale Armando Sanna. "C'è il rischio che 34 milioni di euro siano tolti ai servizi assistenziali, questo è un grande problema - proseguiva Sanna -. Bisogna rendere pubblico il reale buco di bilancio perché i cittadini rischiano un taglio importante". Le opposizioni accusano inoltre la compresenza di cinque Asl e di Alisa che comporta, di fatto, "tra le 22 e le 24 figure dirigenziali apicali, che oggi si aggiungono ai 13 specialisti che compongono il consiglio superiore di sanità ligure e ai quattro saggi chiamati a sostegno dell’assessore Nicolò".
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