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Ma stata nel Pci, sono un'amministratrice non una politica. Ammiro Toti. Nel 2021 privati hanno investito a Vado 100 milioni
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VADO LIGURE - Qualcuno già dice che Vado Ligure smetterà di crescere. Poi ci sono quelli che invece stanno tirando un sospiro di sollievo. Di sicuro la nomina di Monica Giuliano a commissario della neoanata Agenzia regionale dei Rifiuti da queste parti non sta passando sotto silenzio. Durante i suoi due mandati da sindaco di cose indubbiamente ne ha fatte: dalla riconversione delle aree Tirreno Power dopo la chiusura dei gruppi a carbone, al completamento e la messa in opera della piattaforma contenitori Vado Gateway, passando per il piano provinciale dei rifiuti. 

Domenica 6 agosto, il sindaco è al mare. No non è a Bergeggi, neppure a Varigotti o Finale: è a Vado, con vista sulla gru. "Ma guardi che qui si sta benissimo".

Giuliano, è pronta al grande salto? 
"Penso proprio di sì. Devo ovviamente prendere visione di tutto ma sono argomenti che conosco piuttosto bene e quindi è una sfida che mi affascina. A 50 anni sono contenta che la mia esperienza possa essere utile da altra parte".

Il tema dei rifiuti è molto delicato...
"Sì molto ma può essere affrontato con serietà. Dobbiamo metterci in testa che è qualcosa che riguarda ognuno di noi e non che sia un problema che qualcuno risolverà. Se si pensa sempre che prima o poi qualche regione se ne de dovrà occupare è sbagliato, siamo fuori strada".

Quando inizierà a lavorare?
"Domani mattina. Devo dire mi farà un po' effetto prendere l'autostrada, lasciare Vado e andare a Genova. Inizia una nuova era".

Verrà a prenderla un'autista?
"Ma che autista, guiderò la mia solita Panda".

Senta, parliamo di Vado. Ci fa la fotografia del momento? Cosa succederà?
"Mercoledì mi dimetterò ufficialmente e quindi verrà nominato un Commissario che porterà la città alle prossime elezioni".

Quanto le dispiace lasciare la guida di Vado?
"Certo che mi spiace, ma sono convinta di aver dato e fatto molto. Ho dedicato la mia vita a Vado, sono 30 anni che lavoro per il mio comune. Mi spiace che sia finito un percorso, ma tra qualche mese sarei dovuta andarmene comunque. Spero che qualcuno raccolga la mia eredità"

L'attuale vicesindaco andrà avanti?
"Penso che abbia le competenze e l'età giusta per continuare il mio percorso. Questo cammino, se intende farlo, diciamo è tracciato con una lista civica che ha diverse sensibilità. Come ho fatto io nel 2014".

Trent'anni che fa politica. Ma è vero che è stata anche nel Pci?
"Ma è una stupidaggine, quando ho iniziato neppure c'era più. Nasco come amministratore, prima in una consulta giovanile e poi nel 1999 quando un sindaco mi scelse per fare l'assessore al bilancio. Era un Ds, mi sono avvicinata a quell'area perché era quella del mio sindaco, mi sembrava logico. Ma la mia formazione politica è sul campo, mai stata di destra e neppure di sinistra. Insieme a me ci sono state persone di tutte le aree senza alcun problema, sviluppare lavoro non è ne di destra e né di sinistra".

Lei insomma dice: non sono una politica ma un'amministratrice...
"Esattamente. Per me il Comune è un'azienda che deve avere degli obiettivi importanti: il benessere collettivo, cioè garantire lavoro stabile alle comunità che rappresentiamo e la tutela degli interessi ambientali".

Da ragazza immagino sentisse già questa missione, basta leggere il titolo della sua tesi di laurea: "La gestione dei servizi pubblici locali"...
"Ah, vede che non racconto bugie?"

Poi c'è stato l'avvicinamento a Giovanni Toti. Cosa pensa di lui?
"Si ho avuto la fortuna di incontrare un presidente con la stoffa dell'amministratore, un po' come lo sono io. Lui ricopre quel ruolo come i cittadini si aspettano e questo mi è piaciuto molto. Affronta i temi e cerca soluzioni, è bravo anche nei rapporti con i territori al di là delle appartenenze di partito. Sul tema dei rifiuti ha dato una linea epocale, con una strategia a lungo periodo che mancava da tanto tempo"

Di fatto si ferma un anno prima. Pensa di aver portato a termine i suoi progetti?
"Assolutamente sì. Il mio programma è finito e lo dico con enorme soddisfazione. Con la mia squadra siamo riusciti a trasformare Vado, ne sono orgogliosa".

Di cosa va più orgogliosa?
"Ho sempre combattuto i signori dei no. Si deve essere veloci, prendere decisioni altrimenti l'economia muore. A forza di dire di no senza dare alternative i paesi muoiono e muore anche la voglia delle imprese di investire".

A Vado qualcuno ha investito negli ultimi anni?
"Le do un dato: nel 2021 i privati hanno investito ben 100 milioni. Non male no?"

Che città lascia?
"Una città in grande crescita. In questi anni mi sono dedicata allo sviluppo del porto e alla riconversione industriale del territorio, senza mai andare dietro a movimenti dei no. Abbiamo riconvertito un paese che era basato sul ciclo del carbone. Siamo diventati leader nazionali sulla portualità, logistica, movimentazione della frutta e del caffè. La piattaforma logisticamente più organizzata e veloce é quella di Vado che non interferisce con la città grazie a una viabilità modificata".

Per Vado inizia una nuova era...
"Spero che qualcuno raccolga la mia eredità e continui a rendere la città sempre più attrattiva. Abbiamo fatto tanto, non ci si può fermare ora".

Anche per lei inizia un nuovo capitolo. Senza auto blu..
"Solo con la mia Panda, poi immagino mi daranno una macchina per andare per discariche...".

 


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