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Il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale Stefano Balleari conferma che correranno assieme a Ventimiglia solo se lo si farà anche a Imperia, possibilità che al momento sembra però remota
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 GENOVA - Aria frizzantina nel centrodestra, a tre mesi e mezzo dalle Comunali, tra endorsement, appoggi esterni e alleanze confermate. Dopo il vertice di ieri, lunedì 27 febbraio ndr, il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ha annunciato le candidature a sindaco nei comuni liguri. A Ventimiglia il candidato è Flavio Di Muro, a Sarzana tocca nuovamente a Cristina Ponzanelli, a Sestri Levante strada spianata per Diego Pistacchi, mentre a Imperia è confermatissimo per il mandato bis l'attuale primo cittadino Claudio Scajola, anche se le frizioni con Fratelli d'Italia permangono.

Il sostegno totale a Flavio Di Muro è arrivato con una nota dal coordinatore regionale di Forza Italia Carlo Bagnasco. "Flavio è persona capace, competente, con la giusta esperienza amministrativa per portare la città fuori dalle secche. Ventimiglia ha bisogno di un’attenzione di tipo nazionale particolare per risolvere le proprie problematiche, penso alla questione migratoria e alla gestione delle aree ferroviarie in dismissione, che potrebbero riversare sulla città i fondi necessari al rilancio che attende da anni.

Forza Italia è da sempre molto forte a Ventimiglia, come ancora dimostrato alle recenti elezioni politiche e regionali, dove abbiamo raccolto circa il 10% dei consensi, ed è rappresentata da una classe dirigente giovane, preparata ed entusiasta. Presenteremo dunque una lista forte, in grado di contribuire in maniera incisiva. Auspichiamo l’unità del centrodestra che è maggioranza a livello regionale e nazionale, per poter garantire il buon governo della città in stretto legame con gli enti sovraordinati".

Il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale Stefano Balleari conferma che correranno assieme a Ventimiglia solo se lo si farà anche a Imperia, possibilità che al momento sembra però remota, soprattutto perché è pronto a scendere in campo il loro candidato Luciano Zarbano. "Ci sono punti di vista diversi che noi continuiamo a portare avanti - spiega Balleari -. La diatriba nasce a Imperia, dove abbiamo detto che andremo con il nostro simbolo che per noi è fondamentale, lo era quando eravamo al 3%, lo è ora che siamo il partito più importante del Paese". Non usa giri di parole il capogruppo di FdI che ribadisce: "Abbiamo identificato un candidato sul quale avrebbero dovuto convergere Cambiamo, Forza Italia e Lega. Toti però ha ritenuto di sostenere Scajola, Forza Italia si è tirata indietro e la Lega gli sta andando dietro. Noi restiamo coerenti e procediamo col colonnello Zarbano". Certo è che non cambieranno idea, e a riconferma di ciò l'invito alla presentazione ufficiale dello stesso Zarbano lunedì prossimo, 6 marzo. 

"Non si parla di spaccatura ma di visione diversa - aggiunge il consigliere Balleari, che poi riserva una stilettata al presidente Giovanni Toti -. Cambiamo non ha un simbolo a cui tiene in modo particolare, se non altro perché lo ha cambiato diverse volte recentemente. Forza Italia è stato un grande partito ma in questo momento è un po' in difficoltà e per questo se venisse con noi non ci sarebbe problema, la Lega ritiene, forse per le migliori previsioni su Scajola, di sostenerlo. Noi abbiamo una parola sola, una questione di coerenza, e andremo avanti così".

Alle parole del consigliere regionale Stefano Balleari risponde il presidente Giovanni Toti, che chiede ai partiti di non continuare a tirare per la giacca il sindaco Claudio Scajola. "Si è candidato cinque anni fa con un'avventura tutta propria e tutta civica, con cui abbiamo instaurato un dialogo positivo, prima amministrativo e poi politico, e con cui condividiamo un pezzo di storia di questo Paese". Fino a ieri, ha ribadito nuovamente Toti, i partiti classici di centrodestra erano all'opposizione dell'amministrazione di Imperia, per collaborare oggi, è chiaro, serviranno modi e forme diversi. 

"Questo vale per Imperia. Quel che francamente mi risulta un po' più incomprensibile è perché questa situazione debba impedire invece degli ottimi accordi su ottimi candidati sindaci da Ponente a Levante - ha aggiunto il presidente Giovanni Toti -. Quando si governa un territorio vasto come la Liguria, differente come la Liguria, lo si governa da molti anni e lo si governa ormai quasi nella sua totalità. Ci possono essere scenari differenti che vanno affrontati con la duttilità che richiedono e per questo senza bisogno di farne un dramma. Ma semmai assumendosi quella responsabilità tipica dei partiti di governo di fare delle scelte per i territori a favore dei territori, non a favore del proprio simbolo". Insomma, l'impressione è che toccherà ancora al presidente Toti tenere insieme i pezzi, da Ventimiglia a Sarzana.

 

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