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L'europarlamentare dem lancia "Coraggio Pd", piattaforma di confronto fatta da 600 tra sindaci e amministratori locali che diventerà una mozione al prossimo congresso: "Serve un cambio di marcia, ripartiamo dal territorio"
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GENOVA - Non esclude una sua diretta candidatura a segretario nazionale del Pd Brando Benifei, l'europarlamentare ligure che sabato scorso ha radunato a Roma oltre 600 tra amministratori e dirigenti dem, in gran parte under 40, dando vita a "Coraggio Pd", una piattaforma di confronto sul futuro del partito, che quasi certamente si trasformerà in una mozione congressuale. Intervistato da Primocanale, Benifei non si tira indietro davanti alla provocazione se sarà lui il prossimo segretario: "Vedremo - dice - Se ci sarà bisogno di esprimere un nostro candidato al congresso, lo faremo. Dipenderà dagli iscritti del Pd".

"Abbiamo riunito centinaia di persone - spiega Benifei - perché il Pd si può riprendere solo se definisce bene la sua identità, se chiarisce con chi vuole stare e se diventa quel partito del socialismo europeo che oggi manca davvero in italia, candidandosi a forza di governo con valori chiari e proposte definite. Per farlo serve un nuovo gruppo dirigente che oggi a dire il vero avremmo già: è quello composto da sindaci, amministratori locali e rappresentanti territoriali. Dobbiamo ripartire da loro perché oggi, invece, siamo un partito romano fatto di correnti. E non siamo più credibili anche per le alleanze degli ultimi anni".

Guai però a definire "Coraggio Pd" un gruppo di rottamatori. Benifei rifiuta questa definizione. "Non lo siamo - chiarisce - perché spesso quando si parla di rottamazione succede che chi doveva farsi da parte sceglieva chi lo avrebbe dovuto sostituire. In questo caso è diverso: noi abbiamo già pronto il nuovo partito, ed è quello fatto dalle persone che ogni giorno si impegnano sul territorio. Ma oggi i gruppi parlamentari di Camera e Senato hanno sequestrato il Pd, siamo ostaggio delle decisione prese a Roma. Non può funzionare un partito socialista europeo come quello che dobbiamo diventare se è così spostato sul Parlamento. Bisogna ripartire dalle realtà locali per costruire una alternativa alla destra, coinvolgendo soprattutto i giovani, come si sta facendo in Liguria con Simone d'Angelo e Luca Garibaldi".

L'obiettivo, quindi, di "Coraggio Pd" è quello di arrivare al congresso del partito con una proposta chiara, fatta di idee e temi sui quali ragionare e sui quali fondare l'offerta politica. "Ma se sarà necessario - aggiunge Benifei - ci presenteremo anche con una candidatura per guidare il nuovo Pd".

E di fronte all'ipotesi di uno scontro tutto spezzino con Andrea Orlando, che si dice interessato a candidarsi a segretario dem, Benifei preferisce non commentare. Ma la sua risata dice tutto.