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Incontri con Anas e Autostrade e pressioni sui prossimi cantieri
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“Il nome di Draghi è un po’ come quello di Messi o Cristiano Ronaldo”. Giovanni Toti non vede facile la strada che porterebbe a un Governo di unità nazionale, ma, se fallisse il tentativo in atto per riportare alla guida la maggioranza dell’ultimo esecutivo, si riaprirebbe l’ipotesi di portare a Palazzo Chigi l’ex numero uno della Banca Centrale Europea.

“Senza esagerare nella prosopopea – dice Toti a Primocanale - Draghi ha fatto molto bene alla guida della BCE, con qualche ruvidità ha saputo anche opporsi allo stradominio tedesco e francese nel board della banca di Francoforte quando c’era bisogno di aiutare il debito pubblico dei paesi più fragili, è uomo di moderazione ed esperienza e conosce la pubblica amministrazione”.

Insomma sarebbe il profilo ideale, secondo Toti che vede la possibilità, se si aprisse lo spiraglio, di coinvolgere la lega e, forse, anche Fdi: “Ho sentito giudizi lusinghieri anche dei miei alleati, poi, certo, occorre vedere se ci sono le condizioni politiche per questo tipo di soluziione. Certo - aggiunge - anche il miglior giocatore in una squadra arruffata, incasinata e litigiosa non porterebbe i risultati che i tifosi vorrebbero. Occorre quindi capire se vi è una disponibilità di alte personalità, per esempio Draghi visto che lo abbiamo già sgualcito tirandolo per la giacca molte volte, e se c’è la disponibilità dei partiti”.

Il governatore della Liguria rilancia anche l’ipotesi bicamerale per le riforme, già apprezzata da alcuni esponenti di Italia Viva: “Su questo anche il presidente Conte nel suo discorso alle Camere ha fatto un’apertura che giudico positivamente. Un Conte-ter non ci vedrebbe tra le forze politiche che lo appoggerebbero. Altra cosa sarebbe che, in Parlamento, sulle riforme che sono le regole del gioco, ci possa essere una maggioranza più ampia”. E per la legge elettorale Toti suggerisce ancora il modello tedesco. E tra le proposte spicca quella della cosiddetta fiducia costruttiva: “Ci farebbe evitare le scenette di questi giorni: se uno vuole mandare a casa il presidente del consiglio X, deve avere già la maggioranza per il presidente del consiglio Y”.

Toti parla anche della situazione vaccini. “Potrei dire che manca quasi tutto. Ma non facciamo lo scaricabarile. Abbiamo consegne ritardate sia di Pfitzer che di Moderna. Abbiamo poi avuto una doccia fredda, su cui dovremmo interrogarci molto, sul vaccino europeo Astra Zenica che può essere somministrato solo agli gli under 55”.

Capitolo infrastrutture: Toti è reduce dagli incontri con i vertici delle aziende: “L’Ad di Anas ha riconosciuto che i tempi di realizzazione delle opere sono intollerabili. Abbiamo allora chiesto che i lavori per la Variante Aurelia della Spezia vengano affidati entro il mese di febbraio. Su Savona e Sanremo, dove serve una bozza di progetto, occorre che Anas la faccia in tempi brevi, poi la sottoporremo alle amministrazioni”.


E su Autostrade: “Abbiamo incontrato l’Ad di Autostrade Tomasi con tutto lo staff tecnico insieme al sindaco Bucci e all’assessore Giampedrone. Abbiamo chiesto di accelerare tutti i cantieri più impattanti, lavorando 24h su 24h. L’esenzione fino a Rapallo è un atto dovuto. Sappiamo che l’autostrada ligure sconta ritardi di investimento epocali, abbiamo chiesto che per tutti i ponti di primavera la situazione dei cantieri venga ammorbidita. E abbiamo chiesto che l’estate prossima non si verifichino le cose che abbiamo vissuto la scorsa estate perché sarebbe non solo intollerabile, ma anche criminale”.