"In questo momento il nucleo investigativo ha preso in carico a Ventimiglia, Ikram Ijaz, il cugino di Saman. Il soggetto verrà tradotto in carcere a Reggio Emilia e messo a disposizione della magistratura". Lo ha dichiarato Cristiano Desideri, il colonnello del comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia, in un incontro con la stampa a Novellara, davanti alla casa della famiglia di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da oltre un mese e che si presume essere stata ammazzata per il rifiuto a un matrimonio combinato. Gli inquirenti pensano che il cadavere sia stato occultato. Il cugino era stato arrestato il 29 maggio scorso a Nimes, in Francia, dalla polizia transalpina su mandato di arresto europeo spiccato dal tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Procura. Il giovane 28enne - che compare nel video del 29 aprile (il giorno prima del presunto delitto) ripreso dalle telecamere di videosorveglianza nei pressi dell'abitazione, assieme allo zio Danish Hasnain (ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio premeditato) e all'altro cugino 34enne Nomanulhaq Nomanulhaq, entrambi latitanti ricercati, mentre con pale, piede di porco e un secchio si dirigevano verso i campi dove si pensa sia stata scavata la fossa per il presunto corpo di Saman - stava cercando di raggiungere alcuni parenti in Spagna.
L'operazione è stata agevolata grazie alla costante collaborazione del Servizio di cooperazione internazionale della polizia criminale del Ministero dell'Interno che, alla frontiera di Ventimiglia, ha preso in custodia l'uomo dalla polizia francese.
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