cronaca

Pronti 5,3 miliardi per spostare le scadenze fiscali
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“Per il 2020 va valutato il danno complessivo della singola azienda. Un meccanismo a domanda. In questo caso, dovrà essere ristorata l’azienda per il danno che ha avuto in relazione al calo di fatturato, ai costi fissi che ha avuto, e a quanto ha già avuto come sostegno, pur limitato da parte del governo”.




Così il ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in audizione alla camera, sui ristori richiesti a gran voce da tutto il mondo della ristorazione, ormai in ginocchio e senza certezze.



“Adesso bisogna anche continuare a ristorare le attività che ancora oggi sono chiuse, perché è evidente che ancora oggi, soprattutto il commercio, tutto il settore dei pubblici esercizi e i bar, continuano a subire un grosso danno e quindi va fatta una ulteriore misura per il 2021. E quindi dobbiamo anche prepararci ad accompagnare questo periodo che non sappiamo quanto lungo sarà di ulteriori restrizioni. Avere quindi un ‘tesoretto’ da mettere a disposizione. Ogni volta che faremo delle chiusure, dovremo accompagnarle con un pacchetto di ristori” ha poi proseguito Patuanelli.




Il ministro per lo sviluppo economico ha poi affermato: “Oggi abbiamo già circa 5,3 miliardi disponibili, legati agli spostamenti delle scadenze fiscali, che dovranno essere utilizzati per stralciare alcune delle scadenze fiscali di oggi. Quindi, una parte, dovrà essere erogata come contributo diretto, mentre una parte, sarà in detrazione di imposte che non saranno pagate dalle aziende. Parliamo di cifre rilevanti: diciamo che tra la parte a fondo perduto, e la parte legata alle imposte, dobbiamo arrivare a un valore vicino ai 13 miliardi”, ha concluso.



Le misure dovrebbero servire a restituire dignità al settore dei pubblici esercizi, garantendo l’effettiva possibilità di lavoro a 300mila imprese, che negli ultimi 12 mesi hanno registrato circa 38 miliardi di euro di perdita di fatturato.




Nel 2020 infatti il mondo della ristorazione è rimasto chiuso in media 160 giorni, mentre le imprese di catering e i locali di intrattenimento hanno di fatto perduto l’intero anno.



Si ricorda che in Italia nella prima ondata è stato assegnato un contributo fino ad un massimo del 20% della perdita di fatturato di aprile 2020 su aprile 2019.




“Se davvero, come ha annunciato Patuanelli, e come avevamo chiesto, verranno rivisti i meccanismi di calcolo dei contributi a fondo perduto su base annua, noi possiamo ritenerci soddisfatti”, ha detto Alessandro Cavo, presidente di Fipe Confcommercio Liguria.




“Il settore è in una crisi gravissima. Abbiamo anche chiesto che ci venga data priorità vaccinale, che tutti i ristoratori e il loro staff possano avere il vaccino nel 2021, di modo da rendere i locali un luogo sicuro, ma su questo punto stiamo ancora aspettando una risposta” ha concluso Cavo.



Tra le altre richieste dei ristoratori anche quella di prolungare gli
ammortizzatori sociali fino al termine del periodo di crisi, intervenire sulle locazioni commerciali, prorogando di altri 4 mesi il credito d’imposta e incentivando i locatori a ridurre i canoni ed estendere a 15 anni il periodo di ammortamento anche dei prestiti fino a 800mila euro garantiti dal Fondo Centrale di garanzia.