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Per il centrodestra sogna una "federazione per andare oltre l'ala sovranista"
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"Chi vorrà fare l'assessore dovrà dimettersi dal consiglio". Lo chiarisce il presidente della Liguria Giovanni Toti, appena rieletto alla guida della Regione. "Un consiglio di 31 persone e una giunta di 7 sarebbe uno squilibrio per il rapporto democratico consiglio-giunta. E' evidente che sette votanti inciderebbero anche sul giudizio del consiglio sull'amministrazione. Trovo sia più equilibrato fare diversamente".

Il governatore ha precisato che il discorso vale per gli eletti con la sua lista civica, primo partito in Liguria, ma "è ampiamente suggerito e caldeggiato che questo avvenga, so che c'era questa intenzione per tutti. Vorrebbe dire avere piu' energie e attenzione per i lavori del consiglio che forse è stata la parte più debole dell'esperienza di governo degli ultimi cinque anni, mentre la giunta ha marciato. Il consiglio, oberato da incombenze legato ai doppi ruoli, non poteva fare di più. Penso sia anche nello spirito delle istituzioni del territorio: per fare l'assessore a Genova ci si deve dimettere, non vedo per quale ragione non debba valere lo stesso in Regione", ha proseguito il governatore.

Toti ha risposto ai cronisti che gli chiedevano se avesse sentito il principale avversario delle regionali, Ferruccio Sansa - cosa che, a quanto spiegato dal presidente, non è accaduta - e che tipo di opposizione si aspetta in consiglio regionale. "Spero in un'opposizione migliore di quella che ho visto in campagna elettorale perché francamente è stata di pochi contenuti e molto sgradevole nella sostanza, con una piccola dose di superiorità morale che, se qualcuno andasse a rileggere le preferenze avute dai liguri, forse attenuerebbe la propria autostima".

In Liguria "il Pd si ferma a essere secondo partito in questa regione,
il M5s sostanzialmente sparisce dai radar passando dai fasti del 'V-day' a risultati ad una cifra, segno che polemiche e attacchi spesso pretestuosi e il voler soffiare sulla paura della gente in un momento così delicato, credo la somma non sia piaciuta agli elettori liguri". La coalizione di centrodestra chiude al 56%, "il migliore risultato mai ottenuto che credo premi non solo il buon governo di tanti sindaci e assessori ma anche la capacità della nostra coalizione di essere inclusiva e farsi casa di tante sensibilità, non solo strettamente del centrodestra. Il fatto che sia cresciuta anno dopo anno credo ne sia la conferma", ha sottolineato Toti commentando i risultati definitivi delle elezioni regionali liguri.

"Quello che esce da queste elezioni mi pare evidente a tutti e non può mancare l'analisi anche da parte dei partiti più grandi a livello nazionale: una grande forza delle liste dei governatori, una grande voglia dei territori di esprimere classi dirigenti provenienti dal mondo dei sindaci, degli assessori regionali, cioè della amministrazione, un equilibrio e una voglia di allargare il centrodestra oltre l'ala sovranista, con sensibilità che vanno fino al socialismo riformista. Se c'è questa volontà da parte di tutti credo che il centrodestra possa cogliere lo spunto dal taglio dei parlamentari da un lato e dall'analisi dei risultati del voto dall'altro, per avviare finalmente un vero percorso di federazione e di allargamento, che superi le bandiere dei singoli partiti per aggregarsi in qualcosa di più organico, di più largo, di meno esclusivo e di più inclusivo. E' quello che chiedevo a Forza Italia prima di uscire dal partito. In questo senso il nostro contributo ci sarà, ovviamente il contributo che mi è concesso dare, avendo preso un impegno politico con i liguri che intendo mantenere dal primo all'ultimo giorno di questa legislatura", ha scandito il fondatore di Cambiamo!

Una telefonata di congratulazioni per la rielezione è arrivata da Palazzo Chigi. "In tarda serata ho ricevuto una chiamata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che si è complimentato per la vittoria e ha detto che, per il bene del Paese, la collaborazione deve andare avanti. Ci siamo dati appuntamento a Roma per parlare di Recovery Fund, ma anche del tema delle autostrade che ci è molto caro. Ho apprezzato il gesto istituzionale di grande garbo, che in parte ritengo rimedi ad alcuni rapporti istituzionali un po' meno garbati negli ultimi mesi da parte del governo". Segnali sono arrivati anche da Roma e Arcore. "Ho sentito tramite messaggio Giorgia Meloni e ho avuto una lunga telefonata col presidente Silvio Berlusconi: lo ringrazio per il contributo politico e d'affetto che non era scontato", ha concluso Toti.