cronaca

In Liguria ancora in attesa di ripartire quasi 80mila lavoratori
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Il primo giorno di Fase 2 a Genova va via liscio. Tante persone per strada a correre o a camminare sui marciapiedi per compiere le proprie commissioni di giornata o anche solo per andare al lavoro, traffico più intenso rispetto a quanto ci eravamo abituati negli ultimi tempi. Senza bambini e ragazzi a scuola, con diversi lavoratori ancora in smart working e alcune attività che permangono chiuse, il traffico nel primo giorno della Fase 2 a Genova non ha subito una particolare impennata.

Le persone in circolazione
, sia con le auto private, che a piedi o sui mezzi di trasporto pubblico non sono certo ai livelli del pre emergenza coronavirus. In alcune zone sensibili, come la Marina di Sestri Ponente, le vie di maggior transito sono aumentati i controlli con pattuglie della polizia locale, ma al momento non si sono verificate particolari criticità. C'è chi fa jogging in corso Italia lato mare, riaperto con lo scoccare della Fase 2 indicato dal Governo. Il sole e la giornata priaveriloe d'altronde invogliano.

Più affollati anche i bus con i posti nella loro nuova disposizione a scacchiera per garantire le distanze di sicurezza. Alle fermate e nelle stazioni, personale di Amt e volontari di protezione civile sono presenti per dare informazioni, assistere i passeggeri ed evitare assembramenti. Qualora vi fossero problemi, il personale dell'azienda di trasporto pubblico genovese deve avvertire la polizia locale. Su bus e metro sono obbligatorie le mascherine. Qualche passeggero indossa per zelo anche i guanti. Ci si muove su percorsi protetti nelle stazioni della metropolitana.
"Molti non hanno la mascherina e dicono di essere asmatici, non ho mai visto così tanti asmatici a Genova. Oggi tolleriamo, ma da domani...", dice un controllore.

"Stiamo monitorando la situazione del trasporto pubblico locale, certamente una delle più delicate", ma "al momento non sono state segnalate situazioni particolarmente critiche". Lo dice il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, commentando l'avvio della fase 2. "Nei giorni scorsi abbiamo già chiesto alle aziende che gestiscono le corse di adeguare i mezzi alle capienze massime previste. Il Governo, su questo, ha emesso purtroppo solo delle linee guida, che non consentono né ai controllori, né tanto meno agli autisti di verificare e sanzionare gli eventuali trasgressori. Le principali compagnie urbane hanno istituito un sistema attraverso cui l'autista può segnalare alla Centrale eventuali problemi all'interno del mezzo per far intervenire la Polizia Locale", ha proseguito.

"Paradossalmente trattandosi di linee guida e non norme di legge, neppure gli ufficiali di polizia possono attuarle, verificarle e sanzionare i trasgressori. In pratica si tratta di meri consigli che i cittadini dovrebbero attuare con senso civico", segnala il governatore ligure che ha poi ricordato che "le aziende liguri hanno intensificato le corse, sulla maggior parte dei mezzi sono già indicate le nuove distanze e i posti su cui è possibile sedersi ed entro giovedì tutti i mezzi saranno adeguati. Inoltre nelle stazioni ferroviarie e nelle principali fermate, soprattutto negli orari di punta, i volontari della nostra Protezione Civile stanno dando una mano a far rispettare le regole, anche se possono al massimo dare consigli e suggerimenti, non avendo alcun potere di interdizione. Resta invece un obbligo assoluto indossare la masche", ha concluso Toti.

I parcheggi sono tornati a riempiersi, segno che chi è tornato al lavoro, per sicurezza, ha evitato i mezzi pubblici e scelto l'auto privata. La città è ripartita, ma senza folla in movimento.Hanno ripreso in modo deciso anche diverse attività, mentre altri sono al lavoro per preparare tutto per quando arriverà il loro turno. Tanti bar aperti per consumazioni da asporto, come da ordinanza regionale. In Liguria è possibile anche fare la spesa nella provincia di residenza e andare ai cimiteri anche fuori provincia. Le grandi fabbrica genovesi, da Fincantieri a Ansaldo all'ex Ilva, avevano già ripreso a lavorare. E' stimato che in Liguria siano 79mila i lavoratori che restano ancora a casa: sono quelli della ristorazione, del commercio e dei servizi alla persona. Mentre 86mila sono tornati attivi.