porti e logistica

Rixi: "La nomina non tiene conto della legge sui porti"
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"Mentre noi chiediamo di avere più voce in capitolo su porti e infrastrutture, per non rimanere vittima di chi non le vuole, il Governo occupa poltrone nominando il presidente della Autorità portuale dello Stretto senza accordo con le comunità locali e le Regioni. Un precedente gravissimo che espropria le città dei propri porti". Ad affermarlo il presidente della Liguria Giovanni Toti dopo il voto in Commissione Lavori pubblici del Senato che ha avallato la proposta di nomina del futuro presidente dell'Autorità di sistema portuale dello Stretto, su cui pende un ricorso alla Corte Costituzionale della Regione Calabria che si pronuncerà il 28 gennaio 2020."Il nostro timore è che vengano paracadutati nei porti italiani, da Genova a Venezia a Trieste, proconsoli romani che decideranno le sorti degli scali senza alcuna attenzione per le scelte dei cittadini, senza alcun accordo con sindaci e regioni. Altro che Autonomia! Il Governo fermi immediatamente questa scelta incostituzionale, illegittima, anti-democratica", dice Toti.

Sull'argomento interviene anche il deputato della Lega Edoardo Rixi. "La costituzione della nuova Autorità di sistema portuale dello Stretto non ha tenuto minimamente conto dei passaggi previsti dalla Legge sui porti, che prevede il coinvolgimento delle Regioni, attraverso la Conferenza Stato-Regioni. La nomina del presidente della nuova Adsp, inoltre, è stata viziata dalla mancata intesa dei governatori: un caso questo che potrebbe costituire un precedente preoccupante perché va a ledere le prerogative delle Regioni, di cui chiediamo l'assoluto rispetto. In Commissione in Senato abbiamo votato contro la ratifica della nomina e in Commissione alla Camera abbiamo chiesto l'audizione delle due Regioni competenti.