salute e medicina

In arrivo il piano di distribuzione delle dosi, "copertura totale entro l'estate"
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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è tornato a dire che la battaglia contro il coronavirus non è vinta. "Il vaccino sta arrivando e questo ci fa vedere la luce, ma non arriva domani mattina e non arriva immediatamente per tutti. Quindi ci sarà bisogno ancora di un tempo difficile di resistenza". Gennaio quindi sarà il mese delle vaccinazioni anti Covid. Il 29 dicembre l'Ema darà il via al vaccino Pfizer e da quel giorno l'Aifa e l'Italia saranno pronte a partire. "Spero che in Europa si scelga tutti lo stesso giorno, una proposta che l'Italia ha fatto. Ma il cuore delle vaccinazioni sarà in primavera-estate, volontaria e sicura", assicura il ministro.

Affinché ogni Regione fornisca in "tempi rapidissimi" il numero dei primi soggetti che dovranno essere vaccinati, si è svolto un vertice tra Governo e governatori in rappresentanza della Conferenza delle Regioni. La riunione è stata convocata dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. Presenti in video collegamento anche il ministro della Salute, Roberto Speranza e il commissario straordinario, Domenico Arcuri. Tra i governatori, Giovanni Toti presidente della Liguria, Luca Zaia del Veneto, Nino Spirlì reggente in Calabria, Donatella Tesei dell'Umbria, Michele Emiliano della Puglia, Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia e Maurizio Fugatti, presidente della provincia autonoma di Trento. 

Le prime categorie ad avere il vaccino, ha ribadito il ministro Boccia, "saranno il personale sanitario, gli over 80 e gli esponenti delle forze dell'ordine e delle forze armate. Ogni regione ha un compito che sta svolgendo e che dobbiamo completare in tempi rapidissimi perche' intendiamo accelerare". Quanto ai tempi per l'arrivo delle prime dosi di vaccino in Italia, che Arcuri aveva indicato per la fine di gennaio, Boccia ha sottolineato che "possiamo parlare con certezza di gennaio e probabilmente anche di tempi più rapidi di quelli che erano stati previsti". Ma "dobbiamo lavorare senza sosta ed essere capaci di dare immediatamente numeri certi".

"Il Piano vaccini è una sfida epocale che dobbiamo vincere tutti insieme. Serve il massimo sforzo e una collaborazione continua. La riunione fatta in emergenza con le Regioni, il ministro Speranza e il commissario Arcuri è stata molto utile e operativa. Si sono ridotti i tempi di distribuzione delle prime dosi del vaccino rispetto alle previsioni e dobbiamo accelerare. Lavoriamo senza sosta, giorno e notte, dal lunedì alla domenica per arrivare a gennaio pronti per la distribuzione capillare su tutto il territorio nazionale, nei quasi 300 presidi individuati per la somministrazione che riguarderà in una primissima fase operatori sanitari che lavorano nelle strutture sanitarie e ospiti e personale sanitario delle Rsa", ha poi dichiarato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie al termine dell'incontro in videoconferenza con le Regioni sul Piano vaccini.

Una prima tranche di circa 11 milioni di dosi di vaccino anti-Covid dovrebbe arrivare all'Italia nel primo trimestre del 2021 e servirà a vaccinare le categorie individuate come prioritarie. Tra queste figurano gli operatori e lavoratori sanitari e socio-sanitari (1.404.037 persone), il personale e gli ospiti dei presidi residenziali per anziani (570.287) e gli anziani over ottant'anni (4.442.048). La prime due aziende farmaceutiche che forniranno i vaccini all'Italia sono Pfizer-Biontech e Moderna. Queste due aziende nel primo trimestre 2021 dovrebbero fornire all'Italia da contratto rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1.346.000 dosi.

La Pfizer ha già ottenuto il via libera dell'autorità Usa per i farmaci Fda per il proprio vaccino e il via libera dell'autorità europea per i medicinali Ema dovrebbe arrivare nella riunione fissata per il 29 dicembre. L'ok al vaccino Moderna dovrebbe invece arrivare dalla Fda nella riunione in programma per il 17 dicembre e, a seguire, l'Ema dovrebbe dare la propria autorizzazione nell'incontro annunciato per il 12 gennaio. In totale, l'Italia ha opzionato 202,5 milioni di dosi del vaccino, che rappresenterebbero una dotazione sufficiente per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte. E' molto probabile che saranno necessarie due dosi per ciascuna vaccinazione, a breve distanza.

Tra coloro che saranno vaccinati prioritariamente, anche le persone dai sessanta ai settantanove anni (pari a 13,4 milioni) e la popolazione con almeno una comorbilità cronica (7,4 milioni). Con l'aumento delle dosi, saranno vaccinate anche le altre categorie di popolazione, tra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali quali anzitutto insegnanti e personale scolastico, forze dell'ordine, personale delle carceri e dei luoghi di comunità. Per Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato Tecnico Scientifico, "ragionevolmente è lecito pensare che entro la fine dell'estate offriremo il vaccino a tutti i residenti del nostro Paese, per il grande lavoro che si sta facendo e compatibilmente con la disponibilità di dosi vaccinali".

Nel frattempo anche il Vaticano stringe i tempi per somministrare il vaccino anti-Covid ai propri residenti e dipendenti, aspirando così a entrare tra i primi Paesi che attuano la campagna vaccinale. Il sito della Santa Sede, Vatican News, annuncia che la campagna di vaccinazioni contro il Covid-19 - con l'uso di quello prodotto dalla Pfizer - inizierà all'interno dello Stato della Città del Vaticano nei primi mesi del 2021. Ma di fatto il piano vaccinale è giàpartito, con l'invio a residenti e dipendenti di una comunicazione con l'invito a segnalare entro il 21 dicembre la propria eventuale adesione e quella dei familiari assistiti. Già dai primi mesi del prossimo anno, quindi, in Vaticano sara' possibile vaccinarsi per sconfiggere il Covid-19.