cronaca

Soli, quasi sempre soli, circondati spesso quasi esclusivamente dal mare e dalle rocce
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Soli, quasi sempre soli, circondati spesso quasi esclusivamente dal mare e dalle rocce. Rumori di onde e voci di gabbiani, echi di parole di pescatori nelle loro barche che viste dall’alto sembrano modellini.

Sono i faristi, i guardiani dei fari di tutta Italia e della Liguria. “Razza” in estinzione, vite al limite, crisi di vocazione pesante, “e contribuisce anche il blocco delle assunzioni dello Stato” racconta a Primocanale il Capitano di fregata. Alessandro Cirami, Comandante fari e segnalamento Alto Tirreno. “I faristi oggi sono tutti un po’ anzianotti, giovani non ce ne sono. Fra qualche anno rischiamo di non averne più”.


Lo incontriamo a Portofino mentre registriamo una puntata di “Presa diretta”, lassù un po’ più vicini al cielo che al mare. Quaranta metri sul cappello a punta del faro, che si erge attaccato all’abitazione, un po’ bianco latte in facciata Nord, e un po’ mangiata dal salino lato Sud, del guardiano del faro Paolo Bassignani. Che mai dimenticherà quel 29 ottobre in cui il mare quasi se lo inghiottì, lui, il faro e l’abitazione. Fu tutto un frastuono di vetri infranti e onde gelide che si infilarono in casa da ogni lato. Messaggio della natura che ogni tanto si riprende il potere per mettere in chiaro chi comanda.

Ora c’è pace. A maggio gliela hanno riconsegnata la sua abitazione. Dopo due anni di astinenza. Sembra quasi maniacale il legame tra il guardiano del faro e il suo faro. “Non temo la solitudine” racconta. E chi avrebbe scommesso il contrario? Venti minuti a piedi per raggiungere i primi umani, a Portofino. Che poi non è quella metropoli dove trovare compagnia. Della gente lui non ha bisogno. Ma le navi e le barche hanno bisogno di lui, e di quelli come lui: “Abbiamo provato a spegnere qualche faro - spiega il comandante Cirami - visto che ormai tutto è digitalizzato, ma non c’è stato verso. Ad esempio a Vado Ligure: rivolta degli uomini di mare. Anche qui a Portofino, senza faro, si sentono persi”.

C’è molto sentimento in tutto questo, e tanto enigma, lo stesso che si legge negli occhi dei faristi. Soli col loro mare.