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"Ma al momento il provvedimento non è necessario"
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 "Se ce ne fosse bisogno, saremmo pronti a fare un'ordinanza come quella di Trieste ma, al momento, per fortuna non è necessario". Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti risponde così a una domanda relativa all'ordinanza che limita le manifestazioni di protesta a fronte di un forte aumento dei contagi nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Piazza Unità, infatti, sarà chiusa alle manifestazioni in cui non si rispettano distanziamento e obbligo di mascherina, secondo le disposizioni del prefetto fino al 31 dicembre.

"Devo dire che il mondo del lavoro, delle associazioni, delle imprese e dei sindacati nel nostro territorio ha reagito con grande responsabilità - ha ricordato Toti - anche quando aveva legittime perplessità sulle politiche, come è sempre possibile avere in una grande democrazia. Le uniche manifestazioni che abbiamo sono ormai quelle del sabato pomeriggio che ci tengono compagnia con variopinti cortei, ma che al momento ritengo siano lo sfogo di persone che hanno tutto il diritto di manifestare".

Ma "se i numeri della pandemia dovessero cambiare come accaduto a Trieste o le manifestazioni dovessero diventare maggiormente partecipate e piu' confuse di quelle che abbiamo visto che qualcosa del genere bisognerebbe in qualche modo sollecitarlo alle forze di pubblica sicurezza. Però, per il momento sono abbastanza orgoglioso di come il nostro capoluogo e, in generale, la Liguria ha saputo dare il proprio contributo all'ingresso del Green Pass nel mondo del lavoro: l'ha fatto con grande serietà e con grande ponderazione, l'ha fatto ovviamente con tutte le difficoltà che una scelta del genere comporta, ma l'ha fatto con grande senso di responsabilità".

E sullo stato di emergenza c'è ancora da attendere di vedere come andrà questo mese di novembre l'andamento della pandemia prima di decidere se prorogarlo nuovamente nel 2022. "Il Covid ci ha insegnato che è difficile fare previsioni a lungo termine, se la situazione lo consentirà credo sia bene affievolirlo per dare un ulteriore segnale di ripresa. In questi giorni vediamo gli ospedali pieni al 10% rispetto allo scorso anno con un'incidenza del virus e una sua circolazione pressoché simile, elementi che dovrebbero convincere ancora i pochi scettici a vaccinarsi".