cronaca

Oltre 4mila manifestanti hanno percorso simbolicamente le vie della città
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E’ partito alle 17.30 in punto dalla Stazione Marittima il corteo organizzato da Anpi, Arci, Cgil, Comunità di San Benedetto al porto e Genova antifascista. A fare da apripista lo stricione di Genova Antifascista. Oltre 4mila manifestanti sono scesi in piazza per ricordare quelli che alla storia sono passati come i Fatti del 30 giugno 1960.


Cinquantotto anni fa la città, medaglia d’oro alla Resistenza, si mobilitò per protestare con la decisione di far tenere il congresso Msi del segretario Giorgio Almirante proprio a Genova. Ne nacquero scontri che ben presto si diffusero anche in altre città italiane, provocando morti e centinaia di feriti. Alla fine la decisione fu obbligatoria e il congresso del partito venne fatto annullare. Dalle polemiche che seguirono l’allora presidente del consiglio Tambroni fu costretto a dimettersi insieme a tutto il suo esecutivo.

In testa al corteo lo striscione di Genova antifascista e a seguire quelli della Camera del lavoro di Genova, dell'Anpi e poi ancora quelli delle categorie della Cgil, l'Arci, la comunità di San Benedetto e le altre associazioni che hanno aderito alla manifestazione. "E' una giornata molto importante che io chiamerei la giornata dell’orgoglio antifascista - ha detto il presidente emerito dell’Anpi Carlo Smuraglia durante il comizio finale -. Il significato di questa giornata è quello non solo di ricordare una vicenda storica di tanti anni fa ma anche di renderla attuale. Genova fu la prima ad andare in piazza e dette il segno a tutta l’Italia. Noi siamo ancora quelli di allora” ha concluso Smuraglia.


Per ricordare quella giornata di 58 anni fa i manifestanti hanno deciso simbolicamente di ripercorrere il tragitto compiuto all’epoca da chi scese in piazza. La partenza dalla Stazione Marittima, poi via Gramsci, via delle Fontane, piazza della Nunziata, Largo Zecca, Galleria Garibaldi, piazza Portello, Galleria Nino Bixio, piazza Corvetto, via XII Ottobre, via XX Settembre e infine piazza De Ferrari. Questo il percorso seguito dal corteo.


Un corteo pacifico, festante e colorato, proseguito senza particolari tensioni e polemiche. Preso di mira dai cori soprattutto il ministro dell'Interno Salvini per le sue politiche sull'immigrazione. Una volta che il corteo dei manifestanti ha raggiunto piazza De Ferrari qui si sono susseguiti gli interventi dei delegati sindacali. “Il momento storico rende indispensabile ricordare a tutti che Genova è antifascista nel momento in cui nella nostra città vengono aperte sedi neofasciste e il Comune manda i propri rappresentanti alla commemorazione di Salò" ha ricordato il segretario della Camera del lavoro Ivano Bosco.


Tante anche le famiglie che hanno preso parte al corteo con manifestanti arrivati in città da ogni parte della regione e del Nord Italia.  "E' giusto far conoscere ai nostri figli cosa furono capaci di fare i padri e i nonni di Genova che scesero in piazza per difendere i valori della democrazia" dice un giovane padre con i figli al seguito.

Circa un centinaio tra poliziotti e carabinieri a scortare il corteo e a garantire la sicurezza pubblica per le strade della città.  E sono stati inoltre gli stessi manifestanti a predisporre anche un servizio d'ordine gestito direttamente all'interno del corteo stesso.