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L’ennesima sconfitta nel derby getta nel baratro il Genoa che ormai si dibatte in una crisi terribile
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 L’ennesima sconfitta nel derby getta nel baratro il Genoa che ormai si dibatte in una crisi terribile senza che ci sia un piano per uscirne. Il presidente Enrico Preziosi assente al Ferraris al contrario del suo collega Ferrero, è il principale artefice di questo disastro aggravato dalla scelta di Thiago Motta che pero’ fa quello che puo’ pagando pure la sua inesperienza e questo era da mettere in conto. Alibi? Stanno a zero come i tiri in porta dei rossoblu’.

La Sampdoria è vero ha fatto pochissimo, ma il regalo di Ghiglione ha saputo prenderla al volo, mentre Sanabria non ha fatto altrettanto con il cadeaux di Ferrari. E non si tirino in ballo le assenze di Favilli e Sturaro che si sa da un anno che sono lungodegenti cronici. E nemmeno Agudelo e Pandev fuori per squalifica, autori di un suicidio a Lecce. D’accordo al Genoa non riesce di rubacchiare mai una partita, ma bisogna pure chiedersi il perché. In attacco è il deserto con Pinamonti persino svogliato. Non c’è un bomber dopo l’infortunio maldetto a Kouame’ l’unica gemma peraltro gia’ prenotata e venduta.

A centrocampo c’è il caso Schone che sempre sostituito aggiunge malinconia ulteriore al suo disagio non nascosto
attraverso interviste a giornali olandesi e in difesa se sbaglia uno, non c’è nessuno in gradio di interrompere la catena di Sant’Antonio ed ecco il gol subito. E succede da inizio stagione. A Thiago Motta resta la partita con l’Inter, poi c’è aria di esonero. Il nuovo direttor e sportivo Marroccu pare aver scelto qualche pista del suo Cagliari. Così ci sono stati contatti con Diego Lopez che ha lsciato il Penarol. Sullo sfondo il nome di Guidolin già sondato e quello di Ballardini che non è più una suggestione dei tifosi ma ora anche una volontà di Preziosi.

Ballardini alla luce delle tensioni in città potrebbe essere un nome che darebbe un minimo di serenità in questo psicodramma. Preziosi intanto darà via alla rivoluzione, l’ennesima, per cercare una salvezza che pare davvero lontana, ma senza spendere un euro (c’è ancora da pagare Lerager al Bordeaux visto che nessuno ha risposto ai francesi) diventa un’impresa pressoché impossibile. Intorno alla squadra e alla società c’è aria forte di contestazione pure per questo. La tregua è durata nemmeno un’estate e ora è buio fitto come in inverno, come all’inferno.