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Infatti hanno una voglia matta di proseguire la loro rincorsa verso una salvezza
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Chiusa la parentesi con l'Inter, match senza storia, una sorta di fastidio e basta, il Genoa ora ha pochi giorni per ricaricare le pile e pensare al derby. Ballardini che in una stracittadina mandò in B la Sampdoria, sa cosa lo aspetta e a caricare l'attesa, forse gli hanno pure detto che il Grifone nelle ultime tre stracittadine ne ha vinte due e pareggiata una e che quindi vedrà una Sampdoria feroce a cui sta storia non va giù. Tutto logico, nessuna stranezza. Pure i rossoblu, che con l'Inter hanno chiuso la serie positiva di sette partite di fila senza sconfitte (4 vittorie e 3 pareggi), contano motivazioni da vendere.


Infatti hanno una voglia matta di proseguire la loro rincorsa verso una salvezza, che ora pare a portata di mano, ma che solo due mesi fa sembrava quantomeno molto complicata, tanto che in pochi ci puntavano. Ecco, Ballardini proprio nella partita più sentita, più emotiva dell'anno, cerca di riaccendere il fuoco dentro alla squadra per vincere e accompagnala fuori dalla zona retrocessione. Il tecnico romagnolo non ha piu' nulla da dimostrare a Preziosi o ai tifosi. La sua storia al Genoa è gia' scritta a carattere cubitali, ora ha solo da completare l'opera iniziata col successo alla Spezia. Fino a quel risultato l'eredità lasciata da Maran era da depressione. Solo Ballardini poteva riuscire a far fare subito un pieno di energia ad un gruppo umiliato da tutti e che pareva una sorte di grottesca corte dei miracoli da esporre al pubblico ludibrio. Lui ha avuto intuizioni tattiche decisive, vedi Radovanovic centrale, ma ha saputo toccare le corde giuste un po' con tutti.


Ora tocca a Perin, a Criscito, a Zappacosta, Masiello, Badelj, Pandev, Destro, Zajc dire "grazie" a lui con i fatti, con i punti nel derby. Questo Genoa non valeva niente, improvvisamente il suo prezzo è salito. Senza smargiassate Ballardini ha rivalutato pure il lavoro di presidente e dirigenti. Non sarà facile, nessuno a Pegli si illude, ma il Genoa vuole vincere, perché in casa quel risultato conta. Il 22 Luglio scorso arrivo un successo per 2-1 che consegnò la salvezza alla squadra di Nicola, stavolta non è drammatica come allora e proprio per questo l'unità del gruppo e i suoi valori, che sono aumentati con l'arrivo di Strootman, possono emergere. Mettere la firma su un quadro che prima era una tela bianca come una bandiera in segno di resa, mentre ora è colorata e vivace, significa sottoscrivere l'impresa. Ballardini ci ha sempre creduto e oggi sa di non essere l'unico. E non solo perché ha avuto il merito di rosicchiare in parte quello svantaggio a Ranieri e ai suoi.