cronaca

Condannato a dieci anni di prigione per "devastazione e saccheggio"
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La giustizia francese rifiuta di consegnare all'Italia il black bloc militante no-global Vincenzo Vecchi, fuggito in Bretagna dopo la sua condanna legata agli scontri scoppiati durante il G8 del 2001 a Genova: è quanto afferma la stampa francese. La corte d'appello di Angers ha disposto un "supplemento di indagine" in vista della possibilità che Vecchi debba scontare l'ultima parte della pena per la condanna principale subita in Italia dopo i disordini a margine del G8 di Genova nel 2001. I magistrati hanno rifiutato che questa parte rimanente della pena - 10 anni per 'devastazione e saccheggio' - sia scontata in Francia, dal momento che il reato non ha equivalenti nel codice francese. 

Il Tribunale invece riconosce le condanne per l'aggressione a un fotografo e per la detenzione di oggetti pericolosi (una molotov). Vecchi quindi dovrà scontare in prigione la pena di 1 anno, 2 mesi e 23 giorni in Francia o in Italia, se Roma accetterà di riconoscere la decisione dei giudici di Angers sul reato di devastazione e saccheggio per i quali Vecchi dovrebbe scontare ancora circa 10 anni. E' quanto emerge al termine dell'udienza della Corte di Appello, che sul punto ha chiesto un parere all'Italia.

L'udienza fa seguito alla decisione del 18 dicembre 2019 della Corte di Cassazione francese che aveva annullato la sentenza della Corte di Appello di Rennes, la quale il 15 novembre aveva deciso la scarcerazione di Vincenzo Vecchi che era stato arrestato in Francia nell'agosto del 2019. La Corte di Appello di Rennes aveva ritenuto che la procedura nei confronti di Vecchi fosse nulla in quanto il Procuratore francese non aveva trasmesso alle autorità italiane il nome dell'avvocato italiano di Vecchi e questo, aveva stabilito la Corte, aveva portato un pregiudizio ai diritti della difesa. La Corte non si era espressa allora nel merito della questione, cioè sulla regolarità del mandato di arresto europeo.

Vecchi era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006. Per quanto riguarda la condanna per i fatti di Milano è stato ritenuto che la pena era stata già scontata e quindi è decaduto uno dei due mandati europei.


G8 Genova, condannati per i fatti della Diaz: dopo anni promossi due funzionari di polizia - CLICCA QUI


Nel frattempo la Camera del Lavoro di Genova e la Cgil Liguria esprimono "incredulità e sdegno per la promozione di due funzionari di polizia condannati in via definitiva in relazione alle gravissime violazioni dei diritti umani verificatesi a Genova nel 2001", si legge in una nota. "I fatti accaduti nella nostra città durante il G8 hanno segnato profondamente Genova e hanno aperto una ferita nella storia democratica del nostro Paese. Gli anni trascorsi non hanno spento il ricordo di quello che è stato e azioni vergognose come quelle commesse dai due funzionari in quei giorni hanno offeso tutta la collettività e le forze dell'ordine", conclude la nota.