porti e logistica

Organizzato dall'Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale
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 La situazione drammatica delle infrastrutture nella nostra regione si riflette anche sui porti di Genova e Savona: la chiusura della A6 e le gravi difficoltà sulla A26, unite alle frane che hanno azzerato i collegamenti tra Savona e la Val Bormida, hanno generato code colossali ai varchi portuali e problemi di consegna delle merci.

Di questi temi e di quali soluzioni sono possibili per assicurare alla portualità ligure la sua operatività, si è parlato su Primocanale, nel convegno patrocinato dall’Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale: tra gli altri sono intrevenuti il presidente Paolo Emilio Signorini, il responsabile degli investimenti del Decreto Genova Marco Rettighieri, il presidente di Assarmatori Stefano Messina, il presidente dell’Aeroporto Paolo Odone, Gilberto Danesi AD PSA Italia e molti altri.

GLI INTERVENTI -

Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale: "E' sicuramente peggio per il Morandi per le persone che sono sedute in questo tavolo, ovviamente il Morandi ha un altro valore per le questioni legate alle vittime, quella è tutta un'altra storia. La prima cosa da fare è il ripristino di una soluzione di minima funzionalità. La chiusura della A6 ha causato l'isolamento di una zona importante per la produttività della nostra regione come la Val Bormida. Noi abbiamo a che fare con uno stato di verifica della salute delle nostre infrastrutture, è un problema finanziario, ma il problema più grave è che fare le verifiche è che fare le verifiche bisogna ragionare di una scala di interventi che diventa molto problematica ma che diventa molto più complessa. Rispetto al Morandi, quindi abbiamo un'estensione del fenomeno. Riprendere questo strumenti ma è la terza fase.

Andrea Benveduti, assessore allo Sviluppo economico di Regione Liguria: "Il problema è grosso, non è un caso specifico, quanti di queste situazioni sono in queste situazioni? Non lo sappiamo. A domanda specifica fatta da Autostrade, La A7 nemmeno una risposta, questa cosa non mi ha rassenerato molto. Dobbiamo fare le cose concrete, chiediamo venga fatto un decreto Liguria ci sono danni diretti, la chiusura A26 è un danno di che genere? non è un danno ambientale.

Marco Rettighieri, responsabile programma straordinario investimenti porto di Genova: "Siamo un popolo non abituato a programmare, noi rincorriamo sempre. Il Decreto Genova è stato una cosa ottima, stiamo andando avanti nei tempi previsti su tutto quello che dobbiamo realizzare nel porto di Genova. A breve ci sarà l'assegnazione della prima gara che riguarda la viabilità portuale e quella connessa con la città. In Italia abbiamo una difficoltà a programmare, facciamo fatica a mettere le opere in fila per riuscire a non dover piangere successivamente. E' un peccato perchè in Italia c'è una grande ingegneria. Monitorare un ponte non è una cosa difficile. Monitorare l'ambiente intorno a un ponte non sono cose estremamente difficili. Non è difficile però va fatto".

Stefano Messina, presidente Assarmatori: "Questi ultimi 18 mesi sono stati caratterizzati da disgrazie, dal Ponte Morandi che è la più significativa ma poi anche la mareggiata e l'alluvione. Genova e la Liguria hanno un problema di infrastrutture che non dura da un anno ma da molto prima. C'è una grande attenzione alla Logistica e al settore dei trasporti. Per il nostro Paese l'attenzione è data solo perchè sono accadute queste disgrazie o c'è un progetto? In questo mi viene da pensare che non c'è un progetto politico di rilancio. A livello politico regionale e locale invece c'è grande attenzione. E poi c'è un tessuto sociale . manca al Paese un progetto nel vedere il mondo della logistica e dei trasporti tra le priorità. A livello locale abbiamo grandi progetti come la diga, abbiamo il ribaltamento a mare e altri interventi di ordinaria amministrazione che ritengo molto importante. Tante opere in porto che mancano sono tecnicamente molto facile, mi riferisco al collegamento ferroviario e questo fa emergere nostre carenza. Il problema è la mancanza di competitività del settore".

Giuseppe Tagnocchetti, coordinatore Ligure Trasportounito: "La situazione è gravissima. L'efficentamento deve essere fatto anche all'interno del nostro sistema e dobbiamo farlo velocemente. Noi facciamo un trasporto in due giorni e rischiano a non arrivare in tempo per l'imbarco della nave. Dobbiamo progettare, ma nel frattempo dobbiamo trovare una soluzione immediata alla mancanza di produttività dell'autostrasporto. Abbiamo fatto delle proposte all'Autorità di sistema portuale, il primo è togliere quel flusso di vettori esteri che transitano su Genova e vanno deviati verso il Traforo Stradale del Frejus. I camion devono avere dei percorsi dedicati, ma se non arrivano a Genova rischiamo davvero il default del porto. Si deve anche pensare a una diversa distribuzione oraria. Noi abbiamo bisogno oggi di risorse. Dobbiamo tornare a fare una consegna al giorno. Dobbiamo capire come lavorare. dobbiamo utilizzare forme di defiscalizzazione per favorire lo sviluppo dei porti. Bisogna creare modelli innovativi".

Massimo Moscatelli, segretario generale Assagenti: "Dal punto di vista delle aziende che rappresentiamo, il segnale è piuttosto negativo. Non sappiamo quanto tempo in questa situazione si possa continuare a mantenere il volume di traffico. i clienti dicono andiamo da altre parti. E' una questione di riuscire a garantire le tempistiche. I porti del nord lo garantiscono, noi non riuscivamo a garantirle prima per una serie di problemi burocratici che ora sono aumentati vista la situazione".

Massimo Giacchetta, vice presidente Camera di Commercio di Genova: "Dobbiamo essere pratici e operativi. Noi abbiamo un corpo che ha avuto un infarto, ponte Morandi, che in questo anno si è riabilitato, e un anno dopo ha ricevuto un nuovo colpo, e ora è al pronto soccorso. Questa volta il rischio è lo sfilacciamento. Nel breve c'è una situazione di vera emergenza e bisogna rispondere con delle situazioni di emergenza. L'80% dei veicoli delle nostre autostradali sono vetture private che hanno un tasso di incidenti molto alto. Stiamo assistendo al caos, c'è anarchia nelle decisioni prese, come quella della chiusura della A26. Va potenziata la rete ferroviaria ma non basta. dobbiamo creare coordinamento tra le reti di trasporto locale. sulle merci dobbiamo stabilire un flusso contingentato. Noi come camera di commercio possiamo dare il nostro contribuito in ambito progettuale. Bisogna però che lavoriamo tutti insieme".

Paolo Odone, presidente dell'Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova: "C'è un problema di immagine che sarà difficile recuperare. L'Aeroporto di Genova ha necessità di allargare il suo bacino d'utenza. E' drammatica la situazione, nonostante lo sforzo fatto ci rimettiamo. Stiamo studiando insieme a d Autorità portuale, Regione e Comune di Genova un'azione fortissima per tornare a essere più competitivi. Sono convinto che si sistemeranno le cose. Il danno però è stato fatto e dobbiamo velocemente contrastarlo. Abbiamo anche ipotizzato di avere un passivo per le inadempienze di Alitalia. Nodo ferroviario e trasporto autostradale sono opere importantissime anche per il Nord Europa".