Scuole chiuse, lezioni digitali in pigiama, mattinate intere trascorse a casa "per evitare la diffusione del virus". Poi, però al pomeriggio i ragazzi si riversano nei centri commerciali e alla sera la vita notturna del weekend continua come se nulla fosse. Niente metri di distanza, baci e abbracci come se nulla fosse, tra un drink e una sigaretta quasi ci si dimentica del Coronavirus. Sembrano non essere stati contagiati i giovani dalla psicosi a sentire i loro racconti. "Vivo la mia routine quotidiana come se niente fosse, avendo pure la mia scuola di danza e recitazione aperta, frequento le lezioni al pomeriggio regolarmente. Esco con i miei amici e vado a mangiare fuori come ho sempre fatto e anzi ne approfitto di questi giorni che non c’è scuola per vederli un po’ più spesso”, racconta Beatrice Pincin, che studia al liceo linguistico Colombo. Ma poi ammette: "Alcuni miei amici invece non sono così. Parecchi di loro non si vogliono muovere da casa per non rischiare di prendersi il virus, e quando escono per motivi di forza maggiore si mettono la mascherina".
Qualche ragazzo più preoccupato c’è, come Andrea Silvestri, all’ultimo anno del Cassini: "Questo periodo di emergenza ha cambiato un po' il mio stile di vita ma nemmeno troppo. Infatti studio da casa ma preferisco non uscire più di tanto per non mettere in pericolo soprattutto i miei nonni, che sono soggetti ad elevato rischio contagio". E davanti a questo duplice atteggiamento, è normale provare un po’ di confusione: "Non possiamo andare a scuola, ma i locali sono aperti lo stesso. Molti coetanei, compresa me -non posso negarlo-, si ritrovano nei pub, davanti le piazzette del quartiere o facciamo giri in macchina. Addirittura ho visto molta gente alla Fiumara a giocare a biliardo e alla sala giochi. Non so a chi credere", commenta Gaia Fiorentini, studentessa del Montale.
Ma c’è poi chi per sfuggire da ogni possibilità di contagio si rifugia in montagna. Sono tanti i liguri che in questi giorni sono partiti per la settimana bianca, alcuni non curanti dell’emergenza, altri invece convinti di poter scampare al virus andando in montagna "dove si respira aria buona". Complice di questo, il fatto che per il momento le località sciistiche non sono ancora state interessate da casi di Covid-19. E così tutti sulle piste, in seggiovia e poi a ballare all’aprés-ski.
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Coronavirus, scuole chiuse ma la movida continua. E c’è chi "fugge" in montagna
Ecco come vivono questo momento i più giovani
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