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Cassa integrazione in deroga, 65 milioni anziché i quasi 82 previsti
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"Quando usciremo da questo ponte pasquale alcune attività potranno iniziare a tornare al lavoro, secondo la decisione assunta dal Governo. Come Regione Liguria stiamo lavorando, anche in queste ore, per una ripartenza graduale: per consentire ad esempio a chi ha un orto, un campo, e sono tanti in Liguria che per diletto o bisogno coltivano un piccolo orto, un piccolo uliveto a uso personale, di poterci andare". Lo ha detto, ricordando che "fino a martedì bisogna stare blindati", il governatore Giovanni Toti.

"Vogliamo permettere ai giardinieri di poter lavorare, magari anche a piccoli cantieri all'aperto. E poi sulle nostre spiagge c'è un grande lavoro, in attesa di una stagione che vedremo quando potrà cominciare, magari a maggio, magari a giugno, ai primi di luglio, ma sicuramente chi ha uno stabilimento balneare, un chiosco sulla spiaggia dovrà andare a vedere in che condizioni è dopo le mareggiate dell'inverno", ha proseguito Toti.

Il presidente della Regione Liguria ha ricordato che "ci sono aziende che possono essere un punto di riferimento e fare dei progetti pilota di ripartenza , con i loro lavoratori e con accordi sindacali adeguati, mettendo in campo tutti quegli strumenti di sicurezza e profilassi come mascherine, aerazione, aspiratori dell'aria, disinfettanti. Di questo inizieremo a parlare la prossima settimana perché vogliamo che la Liguria sia all'avanguardia nel tornare a guardare al futuro, cosi' come mentre tutti gli altri chiudevano, noi siamo andati avanti con questo cantiere, con lo scolmatore del Bisagno, con i porti distrutti dalle mareggiate, con le strade distrutte dalle alluvioni, non ci siamo mai fermati e andremo avanti così", ha concluso Toti.

Nel frattempo però manca all'appello una decina di milioni di euro per la cassa integrazione in deroga. Secondo il nuovo riparto nazionale, comunicato dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, alla Liguria spettano 13 milioni di euro in meno per la cassa integrazione in deroga: si passa quindi dalla quota iniziale del 2,48% all'attuale 2,25% per un totale di circa 65 milioni anziché i quasi 82 milioni previsti dalla prima ipotesi pervenuta all'Assessorato al Lavoro, scesi già a 78 per i maggiori fondi trattenuti al ministero.

Una riduzione di risorse che hanno indotto l'assessore al Lavoro della Regione Liguria Gianni Berrino a scrivere una lettera alla ministra per chiedere una maggiore erogazione per i 64.635 beneficiari liguri di questa misura economica. "A oggi abbiamo già una richiesta di 60 milioni di euro, considerando che all'appello mancano ancora molte domande delle aziende che con più di cinque dipendenti sottoscrivono accordi sindacali a corredo delle domande stesse e quelle delle aziende agricole prive di matricola Inps (possibili solo dalla metà di questa settimana), e' evidente che la cifra erogata di 65 milioni sia del tutto insufficiente", ha sottolineato l'assessore.

La riduzione delle risorse erogate è individuabile in due fattori: in primo luogo dal fatto che sono stati trattenuti direttamente al ministero 400 milioni di euro a beneficio di tutte le aziende plurilocalizzate (quelle che hanno unità lavorative in più di cinque regioni e che quindi fanno richiesta di cassa integrazione in deroga direttamente al ministero), mentre il decreto di riparto prevede una sottrazione massima di 120 milioni, e in secondo luogo dal fatto che il ricalcolo rivisto dal ministero assegna alle tre regioni in cui le chiusure sono avvenute prima (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) un 1/3 in più del riparto nazionale: tre settimane aggiuntive rispetto alle nove che spettano alle altre regioni. "Ho scritto quindi al ministro chiedendo una soluzione celere per aumentare le risorse da stanziare alla Regione Liguria, riportando la percentuale di riparto a quella inizialmente prevista al fine di evitare ovvie e conseguenti ripercussioni sulle aziende e sui lavoratori coinvolti", ha concluso Berrino.

"La notizia che il nuovo riparto nazionale
sia sceso da quasi 82 a 65 milioni di euro e che quindi non permetterà di soddisfare tutte le richieste di cassa integrazione in deroga già presentate né, tantomeno, quelle che stanno ancora arrivando, ci fa temere per l'occupazione e l'economia della nostra Regione. Siamo preoccupati per il sostentamento dei lavoratori, ma anche per le aziende che rischiano di dover tagliare l'occupazione prima della ripresa dell'attività", ha commentato Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria.