cronaca

"Chiediamo la verità. Con che spirito percorriamo i viadotti, con le immagini di Ponte Morandi ancora impresse negli occhi?"
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Il mondo dell’autotrasporto si ferma tra il 15 e il 19 giugno, “siamo arrivati al punto di non ritorno dopo l’ultimo blocco sul viadotto della A12 di valle Ragone: non possiamo fare altro che dichiarare il nostro dissenso con uno stop di 5 giorni con cui faremo le nostre rimostranze, siamo stanchi, tutti”, ha commentato Giuseppe Bossa, coordinatore dell'osservatorio autotrasporto a Genova, a Primocanale.


“A questo punto vogliamo certezze e la consapevolezza della verità, cosa è stato fatto e cosa si deve ancora fare”. Ripercussioni su trasporti e sulle consegne che potrebbero essere gravissime. E Bossa proprio a Primocanale aveva commentato che la chiusura del viadotto ai mezzi con peso superiore alle 3.5 tonnellate: "E' un fulmine a ciel sereno, quello che ci è stato consigliato è di fare il giro dalla Spezia per raggiungere le parti di Savona nel ponente, farequindi la A15, la A1, la A21 e la A26 facciamo così più di 200 chilometri rispetto al tratto tradizionale, cercheremo di trovare le soluzioni meno impattanti anche per il traffico della Aurelia ma non se ne può più. Attraverso una prova di carico hanno determinato l’inadeguatezza del viadotto, ma secondo noi c’è stata un’inesattezza sulle modalità. Con che spirito oggi percorriamo i viadotti, con le immagini così drammatiche di Ponte Morandi ancora impresse negli occhi? Vogliamo delle risposte".