porti e logistica

Intervista al presidente dei porti di Genova e Savona
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“Meno 32% ad aprile, dato simile a maggio e forse peggiore a giugno, anche se da luglio in poi, grazie agli effetti della riapertura delle fabbriche e non solo, speriamo che si possa risalire”. Sono i dati i primi e inequivocabili a parlare, per quanto riguarda la crisi del porto di Genova. Prima di tutto per il coronavirus e anche, pesantemente, per questo blocco delle Autostrade che mette ancora più in ginocchio il settore, creando un mix micidiale, con i trasporti eccezionali bloccati, con le code che imprigionano anche i tir che devono arrivare a caricare e scaricare container.

E sono 5500 al giorno andata e ritorno. Primocanale, come sapete, sta da tempo conducendo una inchiesta proprio sull’isolamento infrastrutturale della Liguria.

“L’unica risposta concreta che noi possiamo dare nell’immediato è la digitalizzazione delle operazioni relative proprio ai trasportatori che, anche per evitare assembramenti, non dovranno neppure scendere dai loro mezzi per fare le pratiche, velocizzando così anche i tempi di sosta nei porti", dice il presidente dei porti di Genova e Savona Paolo Emilio Signorini. 

Ma il problema, presidente, è quanto ci mettono ad arrivare questi tir visto che non è facile capire quanto resteranno in coda nei cantieri autostradali...

Il nostro obiettivo è farli arrivare diluiti, non tutti nelle ore di punta che sono mattina e tardo pomeriggio. Dandogli gli ingressi programmati, e sapendo loro quali sono i cantieri aperti, possono almeno provare a calcolare i tempi di marcia”.

Signorini appoggia pienamente l’interrogazione, destinazione Ministero dei Trasporti, scrItta da Maurizio Rossi, editore di Primocanale ed ex membro della Commissione Trasporti del Senato, che chiede risposte proprio relative all’isolamento della Liguria: “Trovo che sia molto completa perché prende in esame anche i problemi di collegamento ferroviario e aereo per Roma. Servono risposte. Sul discorso della mancanza di continuità territoriale, credo che il presidente della Regione ci stia lavorando”.

Inoltre Signorini parla della necessità di monitorare costantemente i cantieri aperti per fare in modo che chiudano il più presto possibile.