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L'azienda del gruppo Atlantia e il Mit di fronte a un bivio
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Nuove tensioni nella maggioranza, dopo la conferma che sarà Aautostrade per l'Italia a gestire, almeno pro tempore, il nuovo Ponte di Genova. Quello della revoca delle concessioni è infatti un tema dirimente per i pentastellati, che per voce del suo capo politico, Vito Crimi, ha tuonato: "Non arretreremo di un millimetro. Il Ponte di Genova non deve essere riconsegnato nelle mani dei Benetton". Alza la voce anche Danilo Toninelli che si è detto deluso dalla ministra De Micheli, "se fossi ancora al Ministero quelli di Aspi non l'avrebbero visto neanche col binocolo. Questo dossier va risolto bene, nell'interesse generale e prima della commemorazione del secondo anno della tragedia, altrimenti ci saranno problemi seri".


L'ex ministro pentastellato non le ha mandate a dire neppure all'ex alleato di governo: "Oggi mi chiedo come abbiamo potuto allearci con un personaggio squallido e volgare come Salvini. Più Salvini mi attaccava sulle infrastrutture più era chiaro che stava difendendo potentati come i Benetton". Il premier Giuseppe Conte da Madrid, dopo l'incontro con il primo ministro spagnolo Sanchez, tenta di mediare e rassicurare la compagine di governo: "Il dossier sarà chiuso entro questo fine settimana. La situazione è paradossale e rischia di diventare assurda, fino a quando il concessionario è Autostrade è evidente che il Ponte non può che essere automaticamente nella concessione di Autostrade", ha spiegato Conte.

A infiammare ulteriormente la polemica all'interno della maggioranza è Matteo Renzi, che ha affermato: "Dopo due anni non si puà continuare ad urlare 'revocheremo' o 'cacceremo i Benetton'. Perché è molto semplice, ma impossibile da farsi: basta col populismo degli annunci. Tutti sapevano che la gestione sarebbe andata ad Autostrade: era già previsto all'inizio del percorso". L'opposizione va all'attacco. Ore decisive quindi per Autostrade che ora è di fronte a un bivio. Oggi c'é un ultimo tentativo per trovare un accordo consensuale con il governo dopo due anni colloqui. Ci sarà, infatti, un incontro al Mit tra l'azienda e tre capi di gabinetto - Mef, Mit e Presidenza del Consiglio - per valutare la proposta finale di Aspi per una soluzione del contenzioso. Un incontro tecnico dopo che la Consulta ha definito ieri legittima l'estromissione di Autostrade. Una sentenza che rafforza la posizione del governo che portera' il dossier in un apposito Consiglio dei ministri.

Voce anche al governatore della Liguria, Giovanni Toti, che parla di "due anni di bugie", tempo perso e investimenti mancati. Ma è Matteo Salvini, che ha manifestato proprio sotto Palazzo Chigi, a proseguire in un duro botta e risposta soprattutto con i grillini. "E' un balletto squallido e vergognoso sulla pelle dei genovesi e anche sui morti del Ponte Morandi. Che il governo decida qualcosa perché c'è la Liguria in ostaggio, e' sotto sequestro ogni giorno ed è una cosa inaccettabile" ha aggiunto il segretario leghista che ha smentito le parole dei suoi ex alleati. "Sono loro che da due anni non hanno ancora deciso cosa fare, io non mi sono mai opposto, è una scelta non politica ma legale. Il ministro era Toninelli e il premier era Conte, noi come Lega non ci siamo mai opposti, ho sempre detto che se ci sono degli estremi e delle mancanze si revoca", ha sottolineato il senatore.