cronaca

Il sindaco di Sori: "Mai viste così tante code"
1 minuto e 53 secondi di lettura
Tra i tanti danni causati dalla gestione a dir poco discutibile dei cantieri di Autostrade, che provocano code e incidenti (ultimo caso i 16 km di blocco sulla A7), ecco che ci sono anche quelli ai Comuni le cui strade vengono utilizzate come succursale dell’autostrada sia in caso di chiusura notturna dei treni tratti, vedi ad esempio Recco-Nervi, che per cercare di uscire dall’incubp code. Risultato, strade di solito non abituate a migliaia di mezzi, letteralmente intasate.

I Comuni, che certo non navigano nell’oro, corrono ai ripari sostituendo i vecchi semafori con nuovi, più intelligenti, che scattano a seconda del numero di auto e addirittura della direzione che prendono. “Pensi che mediamente in questo periodo abbiamo sempre avuto, in epoca pre Covid, circa 13mila transiti al giorno, mentre lo scorso week end siamo arrivati a 23mila” racconta Carlo Burlando, comandante dei Vigili urbani di Pieve Ligure, mentre un’agente fa danzare la paletta in aria, avanti e indietro per il via vai costane di auto, camioncini e bus. Sta regolando il traffico perché il Comune sta installando un semaforo non intelligente ma super intelligente, che dovrebbe evitare che scatti quando le auto e le moto tagliano le curve dando l’illusione (al semaforo) di svoltare verso Pieve Alta.


“Io abito proprio sopra l’Aurelia - spiega Mario Reffo sindaco di Sori - e le assicuro che tante code come in questo periodo non le ho mai viste, fino alle tre di notte. Anche noi stiamo installando un semaforo intelligente. Chi paga? Pantalone... speriamo che la Regione riesca a farsi rifondere i danni da Autostrade”. Speriamo. Intanto tra Pieve e Sori sospeso un cantiere che operava sulle fognature “perché provocava code che in questo momento non ci possiamo permettere, per colpa di Autostrade. E ora pensi che dovranno riaprirlo a settembre col doppio dei tempi e dei costi...” spiega Burlando.

Poco distante, a Rapallo, nessuno si capacita di come Autostrade abbia deciso di chiudere il casello proprio l’1 e 2 luglio in occasione della data patronale: “Ci manca che mandino i cecchini a sparare alla gente che vuole venire a Rapallo” commenta amaramente Massimiliano Colombi, presidente dell’Ascom.