economia

L'obiettivo dell'assessore allo Sviluppo economico
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"Vorrei vedere il latte e i formaggi del nostro entroterra spingere fuori dagli scaffali della grande distribuzione formaggi e latte in polvere della Bulgaria o simili". Il sogno nel cassetto c'è e insieme a questo anche un progetto che inizia a farsi largo. L'assessore allo Sviluppo economico di Regione Liguria Andrea Benveduti punta l'obiettivo: valorizzare al meglio i prodotti dell'agroalimentare della Liguria: dalle olive a tutti i prodotti caseari passando per dolci e il pesto.

La lista di eccellenze del territorio è lunga. "Stiamo studiando un modo per poter canalizzare al meglio la distribuzione dei nostri prodotti anche nei grandi supermercati - spiega Benveduti -. L'intero settore dell'artigianato vive un momento non facile, c'è una crisi di domanda interna a cui si aggiunge una crisi di liquidità e una difficoltà per quanto riguarda la burocrazia. In Italia se uno sbaglia una fattura è visto come un criminale. Bisogna invece lavorare per creare un ecosistema più adatto possibile a chi fa impresa artigianale". E sì, perchè i problemi del mondo artigianale ligure è sempre lo stesso, da anni ormai, e la richiesta che arriva dal settore non cambia. "Al governo i nostri artigiani chiedono tre cose per incentivare lo sviluppo del settore produttivo: sburocratizzazzione, riduzione delle tasse e aiuti all'accesso al credito" spiega Luca Costi segretario regionale di Confartigianato Liguria. Tre punti cardine su cui il mondo artigianale ligure spinge per dare una mano all'intero settore.

I NUMERI - Un mondo che in Liguria rappresenta il 12% del Pil e che vede attive circa 120mila aziende. I numeri parlano di oltre 220mila impiegati nelle microimprese, quelle cioè che comprendono al massimo 10 addetti, oltre 290mila occupati nelle imprese (fino a 50 addetti). Un settore che vede sempre di più l'occasione per giovani e donne di entrare nel mondo del lavoro dando sfogo e sviluppo alla creatività imprenditoriale di ognuno. Infatti il 15% delle imprese artigiane in Liguria sono portate avanti da imprenditrici di sesso femminile. Un discorso valido anche per i più giovani, gli Under25, che vede la presenza sul territorio regionale di oltre 4,5mila aziende che rappresentano il 10,5% del totale. Di queste oltre 2,2mila si trovano a Genova e in provincia, oltre mille nel savonese, oltre 850 nell'imperiese e circa 500 nello spezzino. Ma il settore dà opportunità di lavoro anche agli stranieri con 20mila imprese attive in Liguria e oltre 60mila occupati.

I PROBLEMI - Burocrazia, accesso al credito e tasse limitano le possibilità di sviluppo del settore costringendo i piccoli imprenditori a salti mortali sia per avviare un'attività sia per portarla avanti. Sul fronte tasse ogni artigiano deve fare i conti in serie con: Iri (imposta sul reddito dell’imprenditore); il regime di cassa, quindi fatture non saldate ma anche registri di spesa, l'Irap (Imposta regionale sulle attività produttive): Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) e Inps per il sistema pensionistico. A conti fatti circa la metà del guadagno dall'attività se ne va in tasse. Poi ci sono i tempi lunghi del mondo italiano con la burocrazia che la fa da padrone. Carte, documenti e scadenze sono la normalità di un sistema spesso cervellotico che chiede al piccolo imprenditore una serie di atti e certificati di complesso recupero e da presentare a scadenza strette.

Così come le difficoltà di arrivare a ottenere dei finanziamenti da parte delle banche per dar vita o investire in un'attività artigianale sono sempre maggiori. Le banche infatti diffidano. E allora per far fronte a questi problemi nascono nuovi metodi come il crowfunding, solo per fare un esempio. Si tratta dove di un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni.

PROSPETTIVE -
Lo sguardo va verso il governo chiamato a trovare soluzioni capaci di dare slancio alle attività artigianali. Più difficile invece per gli enti territoriali riuscire a incidere ,ma qualcosa tra le stanze di Fieschi si muove: "Come Regione possiamo accompagnare queste aziende verso nuove domande o comunque domande sostitutive - spiega l'assessore Benveduti -. Sulla burocrazia non possiamo legiferare, è competenza statale ma possiamo aiutare concretamente le aziende a facilitare l'entropia delle pratiche, in pratica favorire il recupero e l'accesso ai documenti richiesti, in questo senso a breve presenteremo un progetto ad hoc" conclude Benveduti.