cronaca

I funerali lunedì alle 11 nella chiesa di Busalla
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?Devi sapere che io sono coprollo. S, sono un prete che
dice le parolacce. E ho sempre fatto cos. Lo sai perch? Perch quelli che sono lontani da Ges dicono: questo dei nostri. E mi stanno a sentire. Quelli che vengono in chiesa si scandalizzano. Ma stanno ad ascoltare per vedere fino a che punto arrivo. In quel modo parlo a tutti, ti pare??
l?essenza di questo piccolo, grande uomo. Don Pastorino, per tutti Cicci che ragionava cos nel 2009 davanti a un giovane cronista.


In queste ore, a piangerlo la sua Vallescrivia e in pi generale la Liguria degli ultimi. Una vita spesa per chi in difficolt ? ?se non sei povero, non puoi fare il prete perch non sarai libero? ? tra aiuto a tossicodipendenti, emarginati, dimenticati.


Un prete di campagna, amico di don Andrea Gallo ma con una storia differente dalla sua seppur sempre al fianco dei sofferenti. Uno che nutriva profonda stima nei confronti di Siri: ?Quando sono diventato prete, la commissione che doveva pronunciarsi su di me aveva consigliato a Siri di aspettare ancora un anno perch gli sembravo immaturo. Il cardinale sorrise e disse che se avessero aspettato la mia maturazione non sarei diventato prete neppure a 80 anni?.


La sua missione, soprattutto, nell'entroterra pi profondo. A Senarega, in modo particolare. Una perla del paese di Valbrevenna abbarbicata intorno a uno splendido castello, tuttora, in cerca di gestione.


Don Cicci se ne va dopo una lunga malattia. I suoi paesi sono un po? pi vuoti nonostante il vociare dei villeggianti tornati numerosi causa Covid. I cuori di chi l?ha conosciuto non potranno mai essere tristi. La sua espressione ? tipica in questo scatto di Luciano Isabella ? infatti, sar immagine indimenticabile per chiunque, ricco o povero, abbia parlato anche solo un minuto con quell'omino dalla visione gigantesca.