salute e medicina

I donatori iscritti al Registro Italiano con sede al Galliera di Genova sfiorano i 600mila
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 Si chiama Simone Borzaga, diciottenne di Bolzano, il più giovane donatore di midollo osseo del 2018 iscritto al Registro Nazionale Italiano dei Donatori di Midollo Osseo (Ibmdr) con sede all’Ospedale Galliera di Genova. Il Presidente di Regione Liguria Giovani Toti e il direttore dell'Ibmdr Nicoletta Sacchi gli hanno consegnato il “Premio Fabrizio Frizzi”, una targa che ogni anno viene destinata al donatore più giovane “per aver dimostrato con i fatti di aver seguito l’esempio di Fabrizio donando una vita”. Sono stati premiati altri due giovani donatori liguri: Simone Masnata (il più giovane donatore ligure del 2018) ed Ester Benedetti, campionessa di nuoto sincronizzato di Savona (Testimonial del premio Frizzi).

“Con questo premio istituito per ricordare la grande generosità di Fabrizio, vogliamo ringraziare questi ragazzi che hanno seguito il suo esempio e sono per noi motivo di grande orgoglio”, afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Vogliamo ringraziare anche i professionisti del Registro Italiano dei Donatori di midollo, un’eccellenza tutta genovese e ligure che quest’anno festeggia il 30° compleanno. Donare è un gesto di grande generosità verso il prossimo, tanto più in questi casi perché chi dona il midollo non conosce la persona a cui sta salvando la vita”.

“Donare il midollo per salvare la vita degli altri è un grande gesto di umanità,
di cui questi ragazzi stanno dando prova”, sottolinea il Vicepresidente e assessore regionale alla Sanità Sonia Viale. “Il loro è anche un esempio per tanti coetanei che possono decidere di donare una speranza a chi la sta perdendo. Un grazie per il prezioso lavoro all’ équipe del Registro italiano donatori che abbiamo l’orgoglio di ospitare in Liguria”. Il premio è stato istituito per ricordare la grande generosità del noto conduttore televisivo che era iscritto a Registro Italiano dei Donatori e nel 2000 donò il midollo osseo a una bambina di 11 anni di Verona a cui salvò la vita.

“Nel 2018, sono 230 gli italiani che hanno donato per salvare altrettanti pazienti (spesso bambini). Questo numero era già un record perché non si era mai raggiunto in quasi 30 anni di attività del Registro Nazionale. Nel 2019 però abbiamo sfondato anche questo tetto e, ad oggi, con molte donazioni ancora programmate, oltre 260 ragazzi si sono sottoposti al prelievo di CSE salvando altrettanti pazienti” aggiunge Nicoletta Sacchi, direttore dell’ Ibmdr.

L’età media dei donatori è di 29 anni. Per questo è importante che i ragazzi seguano l’esempio dei giovani premiati e si iscrivano all’IBMDR, perché attraverso il loro prezioso gesto possono salvare una vita. Ci si può iscrivere al Registro non appena compiuti 18 anni e fino a 35 anni. La donazione, poi, può essere effettuata fino ai 55 anni, anche se di solito vengono selezionati donatori di giovane età per garantire una maggiore probabilità di successo del trapianto. I donatori iscritti al Registro Italiano sfiorano i 600mila, di cui 445mila ‘attivi’ ovvero under 55. Purtroppo, solo una persona su 100mila è compatibile con chi è in attesa di una nuova speranza di vita. Il 2019 rappresenta una data importante per l’Ibmdr poiché proprio quest’anno ricorre il trentennale della sua fondazione.

"Abbiamo voluto festeggiare anche un importante compleanno, quello del Registro Italiano Donatori che venne istituito 1989 dall'E.O. Ospedali Galliera di Genova e ha sede presso il Laboratorio di Istocompatibilità dell’Ente", ricorda la dott.ssa Sacchi. "Ha lo scopo di procurare ai pazienti in attesa di trapianto che non trovano un donatore idoneo e compatibile all'interno della famiglia, un potenziale donatore adulto sano, volontario, non consanguineo, o una unità di sangue cordonale donata a scopo solidaristico, al fine di consentire il trapianto con elevate probabilità di successo”.

La donazione di midollo osseo è l’unica cura efficace contro molte malattie del sangue come leucemie, linfomi e mielomi, talassemie, disordini congeniti dell’età pediatrica e, in casi particolari, malattie autoimmuni e tumori solidi, consiste nel trapianto di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche.