cronaca

La sanzione è stata stabilita dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato
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Eppur si muove. La battaglia di Primocanale contro l’indifferenza di Autostrade ai disagi che provoca quotidianamente agli utenti inizia a far breccia anche con le carte bollate. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, infatti, ha spiccato una multa di 5 milioni di Euro ad Aspi colpevole, è questa la decisione dell’authority, di non avere ribassato i canoni di pedaggio nonostante gli enormi ritardi che i conducenti accumulano sulle sue tratte.

Le autostrade liguri fanno la parte del leone: i problemi alla rete della nostra regione sono così estesi che, per evitare troppi arzigogoli, vengono inserite nel provvedimento di condanna con il generico appellativo di ‘Autostrade’. La Liguria è comunque in buona compagnia: nel dispositivo ci sono anche la Bologna – Taranto e la Napoli – Canosa.

L’Autorità rileva nell’ultimo biennio “un sensibile peggioramento del servizio (…) le Autostrade sono state spesso interessate da consistenti disagi nella viabilità e nella regolare fluidità della circolazione, misurabili in tempi medi di percorrenza molto più elevati e in velocità medie notevolmente più basse rispetto a quelle normalmente consentite - e attese dall’utenza - in autostrada (130 km/h) o assunte da ASPI come parametro di riferimento (90 km/h)164, a causa della presenza di numerosi cantieri, chiusure e/o restringimenti di carreggiata con conseguente imposizione di limiti di velocità ridotti (…) A dimostrazione della notevole dimensione assunta dal fenomeno di cui si discute, soprattutto nell’arco temporale tra il 2019 e il 2020, si pone l’imponente risalto che gli organi di stampa, sia on line che off line, hanno riservato ai disagi nella circolazione subiti dagli utenti delle Autostrade, spesso associati alla descrizione delle precarie condizioni strutturali di ponti, viadotti e gallerie insistenti sulla rete autostradale italiana e, in particolare, sulle tratte di competenza di ASPI”. Anche l’Autorità, dunque, riconosce l’assidua attenzione dei media come ulteriore prova delle mancanze di Autostrade per l’Italia.

“Dall’istruttoria svolta emerge con chiarezza – continua il dispositivo di condanna - come tali disagi siano ascrivibili a gravi carenze da parte del professionista nella gestione e nella manutenzione ordinaria delle infrastrutture ad essa affidate in concessione, senza che a tale peggioramento del servizio abbia fatto seguito alcuna riduzione o sospensione dei pedaggi - a parziale compensazione dei disagi subìti e del servizio non fornito - se non in sporadiche e limitatissime circostanze”.

Autostrade è dunque condannata per “pratica commerciale scorretta” al pagamento di 5 milioni entro sessanta giorni e dovrà inoltre pubblicare la sentenza sul Corriere della Sera: in mancanza l’Autorità potrà irrogare nuove ammende.