cronaca

Commercianti del Civ e Municipio della Bassa Valbisagno contro il Comune
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L'ex mercato di corso Sardegna doveva diventare un Covent Garden alla genovese con tanto verde, rischia di rivelarsi invece una Fiumara bis.

Negozianti del Civ, il Centro integrato di via, e il presidente del Municipio della Bassa Valbisagno Massimo Ferrante
 si sono schierati contro il metodo che il comune di Genova ha adottato per fare rivivere l'area dell'ex mercato di frutta e verdura di corso Sardegna affidandolo per novanta anni, chiavi in mano, a una consorzio di imprese a loro dire senza una cabina di regia di Tursi.

Il rischio, accusano ancora commercianti e Municipio, che questa operazione, un project financing da 27 milioni, possa rivelarsi una mera speculazione immobiliare, una nuova Fiumara non integrata nel territorio che potrebbe desertificare il tessuto commerciale della zona.

A curare gli affitti per conto delle tre aziende del consorzio temporaneo di imprese è la Savills, società milanese che non riuscendo a convincere i negozi della zona avrebbe avviato trattative con altri soggetti fra cui alcune catene e multinazionali.

Nell'ex mercato dovrebbe esserci spazio per un grande parco, 43 attività commerciali, parcheggi e un campetto polisportivo
, ma anche un market di media struttura, che non sarà la Conad già aperta in zona, come auspicato dal Civ, ma in raltà un'altra grande marca, una delle tante incognite del progetto.

Sott'accusa, come denuncia Umberto Solferino, presidente del Civ di corso Sardegna, i prezzi esosi, troppo esosi, dai 5 mila ai 10 al mese più altre elevate spese accessorie, con tanto di percentuale legata alle rendite, che il gruppo che gestisce la rinascita dell'ex mercato ha proposto ai negozianti del Civ, che fatalmente escluderanno i piccoli bottegai a favore delle marche più rinomate.

L'ex mercato potrebbe tornare a vivere già entro la fine di quest'anno,
per le strenne di Natale.

Solferino nell'argomentare le sue critiche va aldilà del progetto di San Fruttuoso e le estende al metodo già adottato dal comune in più parti della città, come ad esempio per il nuovo insediamento di Esselunga a San Benigno, da lui già bocciato in sede di Consulta dei Consorzi di quartiere.

"Si continua ad agisce senza tenere conto del contesto, del traffico indotto e delle attività della zona che rischiano di chiudere, basti dire che delle piccole attività del Civ di corso Sardegna ne sono rimaste 40, e non solo per colpa del Covid".

Al proposito Solferino ricorda che il Civ di corso Sardegna ha già contribuito a fare vivere l'economia del quartiere, "abbiamo rifatto a nostre spese due piazze e sovvenzionato un sistema di video sorveglianza di cui beneficia l'intera collettività".

Un parco, quello nell'ex mercato, che pure era stato pensato con tanti auspici,
con dediche ad ogni fascia di età: spazi per studiare all’aperto a contatto con la natura, aree gioco e sport per i bambini, un’ampia pedana per il ballo en plein air, il cineforum, una nuova viabilità di collegamento tra corso Sardegna e piazza Martinez.
Un disegno che mantiene la memoria storica del vecchio mercato della frutta e della verdura dei "besagnini" in perfetta sintonia con la Soprintendenza e mantenendo gli edifici perimetrali ed i due padiglioni interni vincolati. Ma un parco che rischia di trasformarsi, temono in Valbisagno, in un atelier per boutique griffate, come o peggio la Fiumara di Sampierderena.

Domani mattina fra le otto e nove Primocanale entrerà nel cantiere dell'ex mercato in diretta per dare voce a Umberto Solferino del Civ, Massimo Ferrante, presidente del Municipio Bassa Valbisagno e all'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Genova Pietro Piciocchi, il più atteso, pronto a spiegare la versione di palazzo Tursi.