'Buon viaggio, papà': è con questo post su Facebook che Alberto Angela ha annunciato la morte del padre Piero, 93 anni, oltre che giornalista saggista e conduttore televisivo figura fondamentale per la divulgazione scientifica nel nostro paese.
Una maniera di porsi davanti allo spettatore che ha rivoluzionato il modo stesso di fare televisione spiegando realtà anche complesse con uno stile decisamente anglosassone alla portata di tutti: “Ho sempre cercato nelle mie trasmissioni – disse una volta - di inserire elementi di "incontro" col pubblico, dal linguaggio alle "trovate", dagli esempi alle "battute", rifiutando quella finta "serietà" tanto cara all'ufficialità italiana in ogni campo. Io penso che la serietà debba essere nei contenuti, non nella forma”
Torinese, appassionato di jazz fin da ragazzo tanto da esibirsi nei locali della sua città con il nome di Peter Angela per suonare poi anche con Franco Cerri, decise di dedicarsi al giornalismo nei primi anni cinquanta quando entrò in Rai diventando redattore del Telegiornale di cui fu conduttore (il primo in assoluto del Tg2 nel 1976) e corrispondente a Parigi e Bruxelles oltre che inviato di guerra, in Iraq (dove venne arrestato insieme ad altri colleghi) e in Vietnam.
Parallelamente iniziò la sua attività di divulgatore scientifico (complice l'interesse che si manifestò in lui quando fu mandato negli Stati Uniti per seguire i preparativi dello sbarco sulla Luna) con trasmissioni come 'Da zero a tre anni' e 'Nel cosmo alla ricerca della vita' e 'Destinazione Uomo', tra le prime di questo tipo rivolte ad un pubblico generalista. Il grande successo arriverà nel 1981 con 'Quark' cui seguì a metà degli anni Novanta 'Superquark'. Nel 2000, con 'Ulisse', parte la collaborazione con il figlio Alberto in un ideale passaggio di testimone tra generazioni.
Commovente il suo saluto quando abbandonò 'Superquark': “Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo settant'anni passati insieme ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana ma soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. E' stata un'avventura straordinaria, vissuta intensamente, e a mia volta ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di avere fatto la mia parte, cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese”.
"Un uomo e un grande professionista che ha saputo raccontare la cultura e la scienza a tante generazioni, con passione e semplicità. Addio a Piero Angela, patrimonio di saggezza e garbo che mancheranno al nostro Paese", ha scritto sui social il presidente della Liguria e di Italia al Centro, Giovanni Toti.
"Un maestro, un esempio per tutti. Ci mancherà tantissimo, lui portò in prima serata la comunicazione scientifica quando la tv era piena di cabaret, era il Mike Buongiorno della divulgazione scientifica. Con la sua autorevolezza, preparazione, la sua pacatezza ha trasmesso questa passione: ci mancherà tantissimo ma deve essere orgoglioso di quello che ha fatto, grazie Piero Angela". Così l'infettivologo Matteo Bassetti ha ricordato Angela sul suoi profilo Instagram.
IL COMMENTO
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