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GENOVA - A Genova torna TEDx, l'evento che si propone di stimolare i partecipanti con idee innovative, che parla del qui e ora, del domani, dell'arte, della tecnologia e delle tematiche più urgenti per la società. Ted sta per Technology Entertainment Design ed è un evento che si tiene a livello internazionale, una serie di conferenze che proprio un anno fa avevano animato i Magazzini del Cotone al Porto Antico, solleticando grande curiosità tra i presenti. Questo sabato 21 ottobre, a partire dalle ore 15, si terrà uno spin off di questo appuntamento con 5 ospiti legati dal filo conduttore scelto per quest'anno: Blackout

"Noi ogni anno ci proviamo a portare a Genova un po' di novità e apertura mentale"

Spiega così uno degli organizzatori, Daniele Bonanzinga, la mission di TEDxGenova. E questa edizione speciale per il Centro Storico offrirà un'esperienza immersiva che nel buio dell'incertezza punta ad accendere lampadine luminose. Ogni giorno, senza rendercene pienamente conto, sperimentiamo una serie di piccoli blackout nella nostra vita. Questi momenti di oscurità possono manifestarsi in modi diversi: dalla difficoltà nel comprendere e utilizzare il linguaggio in modo efficace, all'incapacità di sfruttare appieno le potenzialità della tecnologia che ci circonda. Anche i rapporti che costituiscono la nostra società possono essere avvolti da un'ombra di incertezza, con dinamiche sociali complesse e spesso in evoluzione. Ma cosa potrebbe accadere se cercassimo di gettare luce su questi aspetti? Se provassimo ad esplorare, a comprendere meglio, a trovare soluzioni e a condividere idee innovative per affrontarli?

L'appuntamento a LaClaque è già sold out, ma uscirà poi online il video dell'intero evento per chi non potrà partecipare dal vivo. I video di tutti gli interventi TED e TEDx sono messi a disposizione, gratuitamente, sul canale YouTube del sito www.ted.com, e ogni giorno vengono visti da migliaia di persone in tutto il mondo.

L'interazione con il pubblico è da sempre un elemento fondamentale negli eventi organizzati dal team di TEDxGenova, così anche quest'anno, in perfetta coerenza con il concetto di "blackout", il pubblico di TEDxCaruggi è stato coinvolto in modo speciale. Ciascun partecipante ha ricevuto personalmente a casa propria un invito: una lettera contenente data, ora e luogo dell'evento; come afferma Daniele Bonanzinga, curatore dell'evento: "Con TEDxCaruggi abbiamo voluto sperimentare una variazione di TEDxGenova, l’evento annuale che la città conosce ormai bene. Abbiamo scelto una location più contenuta e suggestiva, e preparato uno spettacolo che racconti metaforicamente il tema del blackout. Anche la comunicazione si è allineata al tema: utilizzo minimo degli strumenti digitali e inviti personalizzati spediti direttamente nella cassetta di casa. La risposta è stata super: abbiamo registrato sold-out in meno di 10 giorni dalla consegna della prima lettera". Anna Paola Vacanti organizzatrice, sottolinea l’importanza di un team unito ed energico: "Organizzare gli eventi TEDx ogni anno a Genova è un grande impegno e una grande soddisfazione per tutti i membri del team; siamo volontari che credono nel potenziale della città e siamo felici di impegnare il nostro tempo libero per portare sul palco idee e persone di valore. Anche con TEDxCaruggi abbiamo avuto il supporto di tanti partner locali che, come noi, si sono messi in gioco per rendere l’evento ancora più speciale"- 

GLI OSPITI

Filippo Domaneschi, linguista, scrittore e professore associato dell’Università degli Studi di Genova, affronterà il tema del linguaggio, in particolare degli insulti che ne rappresentano il lato oscuro. "Insultare gli altri: guida al lato oscuro del linguaggio", questo il titolo del talk.  

Cristina Voto, docente di comunicazione visiva presso l'Università di Torino e ricercatrice, esperta di semiotica e arte digitale, presenterà la spinosa questione del rapporto tra realtà e immagini generate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale: "Perché l’AI può aiutarci a cambiare il nostro rapporto con le immagini". 

Lorenzo Ghetti, operatore culturale, autore di punta della nuova generazione di fumettisti italiani e docente presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna, ci parlerà della potenza della narrazione. "Quando inefficiente significa efficace: la potenza della narrazione". 

Charlotte Matteini, giornalista per Il Fatto Quotidiano e Today.it, blogger e content creator, affronterà sul palco il tema dell’occupazione giovanile e dei diritti sul lavoro nello scenario italiano, sfatando un grosso stereotipo: "I giovani non hanno più voglia di lavorare! - Storia di una bufala centenaria".

Stefano Mele, membro del Consiglio Direttivo e Presidente della Commissione Sicurezza Cibernetica del Comitato Atlantico Italiano, illuminerà il pubblico sull’utilizzo del digitale nelle nuove guerre e l’importanza della cyber-security: "Come il digitale ha cambiato il concetto di guerra", un tema decisamente attuale e di grande importanza. 

Come ogni mercoledì il film del mattino lo scegliete voi telespettatori mandando un messaggio al 347 6766291 e oggi Claudia di Quinto ci ha chiesto 'Angeli con la pistola' (1961) con Glenn Ford, Bette Davis, Peter Falk e una giovanissima Ann Margret al suo esordio. Ambientato nella New York della Grande Depressione vede protagonista Annie, una mendicante alcolizzata che vende quotidianamente le sue mele ad un gangster superstizioso, Dave, convinto che questo gli porti fortuna per affari e scommesse. La donna ha un’unica figlia che vive fin da piccola in Spagna alla quale ha fatto credere per anni di essere benestante. Così, quando la ragazza l’avverte del suo imminente arrivo a New York con il fidanzato, il giovane rampollo di un conte spagnolo, e il futuro suocero, Annie si dispera perché verrebbe a scoprire la verità. Il gangster decide di aiutarla e con la sua banda organizza i preparativi per trasformare la mendicante in una signora preparando una finta festa dell'alta società per impressionare i nobili spagnoli alla quale alla fine di tutta una serie di vicissitudini parteciperanno addirittura il sindaco e il governatore dello Stato di New York aiutando la povera donna a salvare le apparenze.

'Angeli con la pistola' è stato l’ultimo film di Frank Capra, originario di Bisacquino in provincia di Palermo, uno dei registi più importanti dell'epoca d'oro di Hollywood, fra gli anni Trenta e i Quaranta, autore di alcune pellicole memorabili (Accadde una notte, Arsenico e vecchi merletti, La vita è meravigliosa), commedie e apologhi morali caratterizzate da tanto ottimismo, capaci di divertire e insieme commuovere il pubblico. Anche questo film, remake di "Signora per un giorno" (diretto anch'esso da Capra nel 1933) è una favola che riesce a fondere insieme con garbo, efficacia e anche con un pizzico di furbizia, dramma e comicità.

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Furono le note del 'Trovatore' di Giuseppe Verdi il 18 ottobre del 1991, trentadue anni fa, a festeggiare la rinascita del Carlo Felice di Genova finalmente riaperto dopo una ricostruzione durata da un punto di vista strettamente edilizio quattro anni e mezzo (la posa della prima pietra era avvenuta il 7 aprile 1987) ma attesa in città fin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale durante la quale era stato distrutto da un bombardamento che aveva spazzato via sala, palchi, soffittature, solai e quasi tutto il resto lasciando in piedi soltanto i muri perimetrali e il pronao.

Fu festa grande per Genova che finalmente si riappropriava di uno dei suoi simboli storicamente più prestigiosi, costruito nel secondo decennio del diciannovesimo secolo per dotare la città, che ancora non aveva uno spazio importante per il melodramma, di una sala che potesse competere con i teatri più prestigiosi d'Italia. Il Carlo Felice fu inaugurato il 7 aprile 1828 con 'Bianca e Fernando' di Bellini alla presenza del sovrano del Regno di Sardegna cui era stato intitolato e della regina Maria Cristina.

 

 

 

 

 

 

 

 

GENOVA - È stata una inaugurazione festosa quella della Giovine Orchestra Genovese, ieri sera al Teatro Carlo Felice di Genova. Alla vigilia dell'avvio della 57° edizione del Premio Paganini, protagonista del concerto d'apertura è stata la violinista Sayaka Shoji, che nel 1999 ad appena 16 anni fu la prima giapponese a scrivere il proprio nome nell'Albo d'oro del Concorso. La Shoji aveva stupito allora per una tecnica formidabile. E ieri sera a quello straordinario bagaglio virtuosistico ha aggiunto una notevole maturità interpretativa frutto di ventiquattro anni di intensa attività. La Shoji si è presentata con la Nordwestdeutsche Philharmonie diretta da Jonathon Heyward.

Il programma si è aperto con lo splendido Concerto in re maggiore op. 61 di Beethoven. Interpretazione ineccepibile per l'eleganza del fraseggio, per l'intonazione e per la duttilità del suono. Heyward ha assecondato con buona precisione la solista per poi eseguire la Sinfonia n.5 di Cajkovskij. Una lettura interessante, forse non eccessivamente comunicativa che tuttavia ha evidenziato le buone qualità dell'orchestra, compatta nel suono e precisa in tutte le sezioni. Sono stati vari i bis: la Shoji ha offerto la sezione finale di "Nel cor più non mi sento" di Paganini e una Sarabanda di Bach, l'orchestra una sezione dalle "Enigma Variations" di Elgar.