
Boccata d’ossigeno per l’Azienda Mobilità e Trasporti di Genova (AMT). La giudice Chiara Monteleone del Tribunale di Genova ha depositato il provvedimento con cui accoglie integralmente le misure cautelari e protettive richieste dall’azienda nell’ambito della procedura di composizione negoziata della crisi d’impresa.
La composizione negoziata della crisi
Il decreto, emesso al termine di un percorso avviato nei mesi scorsi, concede ad Amt una protezione temporanea dai creditori, sospendendo per 120 giorni – prorogabili per ulteriori 120 – qualsiasi pronuncia di liquidazione giudiziale (l’ex fallimento) e le azioni esecutive individuali. Si tratta di uno “scudo” essenziale per consentire all’azienda di proseguire le trattative con i creditori e tentare un risanamento senza il rischio di procedure immediate.
Ristrutturare i debiti e rilanciare l’attività
Amt aveva presentato l’istanza per accedere alla composizione negoziata, lo strumento stragiudiziale introdotto dal Codice della Crisi d’Impresa, al fine di ristrutturare i debiti e rilanciare l’attività. L’azienda, che gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo ligure, versa in una situazione patrimoniale critica.
La relazione della Camera di Commercio
La decisione della giudice Monteleone arriva dopo un’udienza chiave e tiene conto della relazione positiva dell’esperto indipendente nominato dalla Camera di Commercio, che ha espresso un parere favorevole al piano di rientro proposto. Durante le fasi precedenti, il clima in aula era stato descritto come “molto positivo” dai legali di AMT, con segnali di collaborazione anche da parte dei creditori presenti.
Continuità per salvare gli stipendi
Con questo provvedimento, Amt guadagna tempo prezioso per negoziare accordi con banche, fornitori e altri stakeholders. L’obiettivo è raggiungere una soluzione condivisa che preservi la continuità aziendale e i posti di lavoro, evitando il collasso che un fallimento comporterebbe per il servizio di trasporto pubblico genovese.
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