Cronaca

Aveva lasciato l'auto in A12 con dentro portafoglio e telefonino
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GENOVA -Forse era sconvolto dall'incidente stradale in cui era stato coinvolto pochi minuti prima sulla A12, a Rapallo, mentre a bordo della sua utilitaria stava raggiungendo Marina di Carrara: ufficialmente è ancora senza una spiegazione la tragedia costata la vita a M.P., 36 anni, genovese che gestiva una tabaccheria nella località toscana.

L'uomo la notte scorsa è stato travolto e ucciso da un treno a Riva Trigoso, frazione di Sestri Levante. Vicino al cadavere tante banconote, denaro, svariate centinaia di euro. Forse i soldi che si portava appresso per non lasciarli nella cassa del suo negozio.

Fra le ipotesi più avvalorate per spiegare la tragedia un suicidio o una disgrazia per lo stato confusionale in cui la vittima versava a causa dell'incidente di cui era stato vittima alla guida della sua Fiat Panda.

La ricostruzione della tragedia è al vaglio della polizia ferroviaria di Chiavari e della polizia stradale di Sampierdarena.

Intorno alle 21 l'uomo er stato coinvolto in un incidente stradale sulla A12, a Rapallo, in direzione di Sestri Levante in cui è rimasta ferita in modo lieve una donna, poi trasferita in ospedale in codice verde.

Il trentaseienne invece di fermarsi è scappato, forse per evitare di essere sottoposto a controlli perché in condizioni psicofisiche alterate, o solo perchè sotto choc: poi ha abbandonato la sua utilitaria a bordo carreggiata prima del casello di Sestri Levante. Da lì, lasciato cellulare e portafoglio nell'auto, ha raggiunto Riva Trigoso, dove è stato poi travolto e ucciso da un treno, l'intercity Milano-Siracusa che in quel tratto sfreccia a una velocità di oltre cento chilometri orari.

L'allarme lanciato dalla polizia ferroviaria che ha avviato le indagini sull'incidente ferroviario a tarda notte si è incrociato con le ricerche della polizia stradale che era sulle tracce dell'uomo fuggito dall'autostrada.

Nel mezzo le disperate telefonate al 112 dei genitori del trentaseienne spaventati dal fatto che il figlio non rispondesse al telefono: "A quest'ora dovrebbe essere già arrivato a Massa, temiamo possa subito un incidente...".

La tragica verità i due genitori l'hanno appresa solo a tarda notte.

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