
Schiaffi così forti da far cadere a terra un bimbo di tre anni che piangeva perché aveva fame. Calci su tutto il corpicino. Strattoni brutali alla sorellina di appena un anno e mezzo che, alzandosi sul lettone, le impediva di scrivere indisturbata al telefono. Sulla base di queste accuse, la madre di 31 anni, italiana, andrà a processo, come richiesto dalla pm Arianna Ciavattini, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. La gup Angela Maria Nutini ha disposto con giudizio immediato ma l‘imputata, difesa dall’avvocato Francesca Solporini, ha optato per il rito abbreviato. Prima udienza 5 marzo 2026.
I video delle botte filmate dalle telecamere antifurto
Le violenze sono state filmate dalle telecamere antifurto che il compagno della donna – autotrasportatore, spesso lontano da casa per lavoro – aveva installato nell’appartamento. L’uomo le aveva montate alla luce del sole, dicendo alla fidanzata che servivano per l’allarme. In realtà voleva controllare cosa succedeva ai figli quando lui non c’era.
E quello che ha visto lo ha lasciato senza parole: schiaffi, spintoni, calci, persino il telecomando della tv scagliato in testa al maschietto perché voleva vedere i cartoni animati. Tutto perché la 31enne non voleva essere disturbata mentre chattava sul cellulare.
Il ricovero al Gaslini e l’apertura dell’indagine
I lividi sui corpicini dei bambini, le ecchimosi su braccia e gambe, le segnalazioni di vicini della precedente abitazione e il sospetto che qualcosa non andasse avevano già allarmato il padre. Quando ha portato la figlia più piccola al Gaslini per un controllo, i medici hanno deciso di trattenerla e hanno avvisato la Procura.
La madre era stata allontanata dalla casa familiare e con il braccialetto elettronico e divieto di avvicinarsi ai figli a meno di 500 metri.
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