
Oltre due terabyte tra foto e video di abusi su minori: è la quantità agghiacciante di materiale pedopornografico trovata sul computer di un 64enne genovese, arrestato dagli investigatori della polizia postale ai comandi dell'ingegner Surlinelli.
La scoperta sulla rete peer-to-peer
L’uomo è finito in manette al termine di una perquisizione domiciliare disposta dopo che gli specialisti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica "Liguria" lo avevano individuato nella rete peer-to-peer. Il 64enne utilizzava programmi di condivisione file – analoghi al vecchio eMule – non solo per scaricare, ma anche per mettere in condivisione il materiale illecito, rendendo così più facile il tracciamento del suo indirizzo IP.
La perquisizione e l'arresto
Una volta entrati nell’abitazione, gli agenti hanno sequestrato il computer e l’hard disk esterno sui quali erano archiviati i due terabyte di file: una mole di dati equivalente a centinaia di migliaia di immagini e migliaia di video raffiguranti minori vittime di violenza sessuale. Il pubblico ministero di turno, Patrizia Petruzziello, vista la gravità del ritrovamento e il concreto pericolo di reiterazione del reato, ha disposto la custodia cautelare in carcere. Il 64enne, difeso dall’avvocato Michele Ispodamia, è stato quindi trasferito nel carcere di Marassi in attesa dell’udienza di convalida, fissata per sabato mattina davanti al gip.
9° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Luigi Leone
Lunedì 17 Novembre 2025
-
Mario Paternostro
Domenica 16 Novembre 2025
leggi tutti i commentiDemografia, in Liguria e in Italia tema di sola propaganda politica
“San Marcellino” compie ottant’anni e continua a “aprire porte” agli ultimi