
Ha chiesto di parlare Marco Soracco, il commercialista nel cui studio a Chiavari venne uccisa il 6 maggio 1996 la segretaria Nada Cella. E lo ha fatto durante l'ultima udienza del processo, prima della requisitoria della pm per il cold case. "Ho sempre detto tutto quello che sapevo senza mai nascondere nulla. Spero che la corte metta, una volta per tutte, la parola fine al mio lungo e immeritato calvario", ha detto il professionista, difeso dall'avvocato Andrea Vernazza imputato per favoreggiamento.
Accusa di favoreggiamento: il ruolo di Soracco nel processo
Secondo l'accusa Soracco non avrebbe detto di sapere che l'assassina era Anna Lucia Cecere. Il commercialista ha parlato per 15 minuti e ha ripercorso i 30 anni che lo hanno visto protagonista di "un gratuito linciaggio sia sotto il profilo giuridico che morale".
Il cold case Nada Cella: i dettagli dell’omicidio del 1996
"Quel giorno doveva essere una normale giornata di lavoro - ha esordito - e invece ho trovato la segretaria in una pozza di sangue. Ho pensato subito di chiamare i soccorsi, non mi sono posto il problema di cosa fosse successo. So di essere parso piuttosto freddo e distaccato. Ma è il mio modo di reagire ai fatti improvvisi: le mie reazioni sono sempre frenate in attesa di comprendere meglio quanto succede".
La relazione con Anna Lucia Cecere: le spiegazioni di Soracco
"Ho sempre collaborato alle indagini. Ma sono stato risucchiato in un vortice a me sconosciuto. Una situazione che ho superato grazie alla consapevolezza della mia estraneità al fatto". Per quanto riguarda la sua conoscenza con quella che la pm Gabriella Dotto ritiene essere la presunta assassina, Soracco ha spiegato di "averla conosciuta un anno prima e mi venne presentata dal suo fidanzato di allora. Non ho mai provato interesse verso di lei. Quando a fine maggio 1996 venne fuori che una ragazza madre era stata indagata parlando con i giornalisti ho capito che si trattasse di lei. E quando mi fece la telefonata per dirmi che le facevo schifo l'ho interpretato pensando che diceva quelle cose perché pensava che l'avessi denunciata".
Prossimi passi: requisitoria e sentenza del processo
E fuori dall'aula ha detto di non essersi fatto una idea su cosa possa essere successo a Nada o sulla Cecere. Il 23 ottobre inizierà la requisitoria della pm mentre il 18 dicembre è prevista la sentenza.
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