GENOVA -"Il patteggiamento di Autostrade per l'Italia è stato possibile solo dopo il versamento a titolo di futura confisca della somma di 28 milioni di euro, ossia 1 milione di sanzione e 27 per il risparmio per la mancata esecuzione sulle opere necessarie alle pile 9 e 10 che purtroppo poi sono crollate provocando il crollo del ponte e la tragedia".
Lo ha detto a Primocanale il procuratore capo facente funzioni di Genova Francesco Pinto, che ha poi aggiunto: "La legge 231 del 2001 prevede anche la responsabilità amministrativa a carico della società per reati commessi dai dipendenti e quindi sono una responsabilità per cui rispondono direttamente le società con una sanzione amministrativa che però si inserisce nell'ambito del processo penale".
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Da un punto di vista formale, ha spiegato Pinto, il patteggiamento è un un modo per concordare una sanzione ed è condizionato all'integrale risarcimento a favore delle vittime del reato che sono state risarcite sulla base di tabelle consolidate per la responsabilità civile.
"Per quanto riguarda poi l'interlocuzione con le vittime, anche se non dovuta - ha concluso il procuratore facente funzioni - la procura ha ritenuto corretto avvertire in via preventiva il comitato delle vittime prospettando quelli che erano i termini del patteggiamento".
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