Cronaca

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Sarà ora il giudice a fissare una udienza al termine della quale dare il via libera o modificarne i termini
1 minuto e 31 secondi di lettura
di Redazione

Ha chiesto la messa alla prova Fabiano Mura, l'ex segretario della Fillea Cgil che aveva denunciato di avere subito una aggressione fascista. L'uomo, per cui il procuratore aggiunto Federico Manotti aveva chiuso le indagini nelle scorse settimane, è accusato di simulazione di reato. Visto che la pena massima è di tre anni ha chiesto di potere accedere, tramite il suo avvocato Giacomo Longo, all'istituto alternativo. Sarà ora il giudice a fissare una udienza al termine della quale dare il via libera o modificarne i termini.

Mura aveva poi ritirato la denuncia due giorni dopo 

Mura aveva poi ritirato la denuncia due giorni dopo ed era stato indagato visto che gli investigatori della Digos avevano appurato che non c'era stata alcuna aggressione e lui stesso lo aveva ammesso davanti al pm che lo aveva convocato per sentirlo. "Uno mi ha urlato comunista di merda, facendo il saluto romano, l'altro mi ha tirato un pugno, mi ha spintonato e mi ha colpito. E poi sputi", era stata la sua prima ricostruzione. Le prime discrepanze tra il suo racconto e la realtà erano emerse quasi subito.

La Digos non aveva trovato corrispondenza tra gli orari forniti dal sindacalista e l'appuntamento

La Digos non aveva trovato corrispondenza tra gli orari forniti dal sindacalista e l'appuntamento, né riscontri dalla telecamera di videosorveglianza presenti sul luogo. La denuncia di Mura aveva provocato una reazione del sindacato e della politica: poche ore dopo la presunta aggressione in piazza Baracca a Sestri Ponente si era tenuta una manifestazione antifascista, a cui parteciparono tra gli altri l'Anpi genovese, la candidata e ora sindaca del campo progressista Silvia Salis, l'ex ministro Andrea Orlando e l'ex segretario della Cgil Sergio Cofferati.

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