Cronaca

Un escursionista aveva fatto il ritrovamento
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LA SPEZIA - Sono resti umani quelli ritrovati giovedì pomeriggio in un canalone alle pendici del Monte Parodi, tra i territori della Spezia e Riccò del Golfo. Secondo i primi accertamenti effettuati questa mattina, la morte risalirebbe a diverso tempo fa.

I rilievi sono stati effettuati nella zona boscosa, lì dove un escursionista aveva fatto il macabro ritrovamento, dagli investigatori della polizia di stato e dal medico legale Susanna Gamba, a cui ha partecipato il pubblico ministero Maria Pia Simonetti. Con loro gli operatori del Soccorso Alpino, che hanno permesso di raggiungere l'area impervia, i vigili del fuoco ed i carabinieri.

Tra i reperti analizzati e poi prelevati per ulteriori accertamenti, ci sarebbero un cranio, la colonna vertebrale ed il bacino, insieme ad altri frammenti di ossa e tessuti. Spoglie che sono presumibilmente rimaste per diverso tempo all'aperto e preda degli animali selvatici che popolano quell'area collinare, a circa duecento metri di altitudine.

Il medico legale non ha ancora formulato alcuna ipotesi sul decesso e nessuna dinamica è esclusa. L'individuo, la cui identificazione si prospetta difficile vista l'incompletezza dei resti, potrebbe essere stata vittima di una caduta da un sentiero sovrastante e successivamente oggetto di predazione. Ma il decesso potrebbe anche essere avvenuto altrove, le ossa trasportate sul luogo del ritrovamento in un secondo tempo da qualche animale selvatico. Anche per questo vengono in queste ore battute le aree circostanti per individuare possibili elementi riconducili alla scena principale.

I reperti sono stati nel frattempo trasportati presso l'obitorio per successivi esami radiografici che aiuteranno a capire l'origine delle fratture: se da caduta, da morso o per altri motivi ancora