Cronaca

"Si trattava di trovare un equilibrio tra i diversi terminalisti ed evitare l'ennesimo scontro all'interno del porto". Queste le parole di Stefano Savi, avvocato del presidente di Regione Liguria
2 minuti e 7 secondi di lettura

GENOVA - "Si trattava di trovare un equilibrio tra i diversi terminalisti ed evitare l'ennesimo scontro all'interno del porto". Nella seconda domenica dopo la maxi inchiesta che ha travolto Regione Liguria e parte del porto torna a parlare Stefano Savi, avvocato del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. Il tema al centro della questione è la proroga della concessione per il terminal Rinfuse all'interno del porto di Genova.

La procura indaga sulla possibile relazione tra i contributi erogati da Aldo Spinelli alla fondazione Change di Toti e la concessione del terminal rinfuse rinnovata a Spinelli. "Ho votato in scienza e coscienza in base a cinque considerazioni che ho fatto, nessuna pressione, se c'è un altro che le ha fatte a qualcuno non era un problema mio" ha detto Giorgio Carozzi, ex giornalista e componente del Comitato di gestione del porto, in rappresentanza del comune di Genova davanti ai magistrati. Secondo l'accusa ci sarebbe stata pressione da parte dell'imprenditore portuale per arrivare a una conclusione della concessione.

Sul tema è ritornato a parlare l'avvocato difensore di Toti, Savi. "L'istruttoria fatta sulla pratica ci tranquillizza è l'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale ad aver portato in decisione una proroga di 30 anni invece che una proroga di più lunga durata come richiesta da alcuni terminalisti. Gli interventi che ci sono stati sono stati fatti per evitare che scoppiasse l'ennesima guerra in porto" spiega Savi.

Nel frattempo Toti e Spinelli restano agli arresti domiciliari. Il presidente aspetta di conoscere la data del suo interrogatorio che sarà un giorno della prossima settimana, quella che inizia lunedì 27 maggio. La questione della proroga della concessione è finita nel mirino delle indagini e in queste ore rimbalzano dichiarazioni e ipotesi su quanto accaduto. "C'è una grande confusione che può essere dovuta a un'interpretazione diversa che si dà degli atti oppure a una notizia che è rimbalzata in maniera non corretta - spiega ancora l'avvocato di Toti Savi -. Nei processi quello che conta è la carta".

In settimana si riunirà la Commissione poi, nei primi giorni della settimana che va dal 27 maggio al primo giugno, la commissione ispettiva voluta dal ministero per le Infrastrutture approderà negli uffici di Palazzo San Giorgio, a Genova, sede dell'Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale guidata, per il momento, dal commissario straordinario Paolo Piacenza anche lui indagato. Intanto, per il 24 maggio è atteso a Genova il ministro Salvini insieme al viceministro Edoardo Rixi per la posa del primo cassone della diga foranea. Occasione per parlare e capire cosa fare sul fronte del porto.

TAGS