Cronaca

Festa di Liberazione molto partecipata, fischi al governo, e a Toti e Bucci, che però spengono le polemiche. "Siamo tutti antifascisti". Applausi all'ebreo sopravvissuto ai lager, denunciato anarchico per una scritta contro il sindaco
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GENOVA - Tremila, forse cinquemila, di sicuro sono stati tantissimi e più degli altri anni i genovesi che oggi sono scesi in piazza per dire no al nazifascismo nel giorno del 25 Aprile, festa della Liberazione. La festa di tutti.

Al corteo, partito da piazza della Vittoria e aperto dal gonfalone del Comune Genova, medaglia d'oro al valor militare per essersi liberato da solo, tante autorità, tanti sindaci, e il presidente della Regione Toti, al fianco dell'arcivescovo della città Tasca. Ai lati un'ala di cittadini, di ogni età, molti i capelli bianchi, ma anche tanti lavoratori e giovanissimi, tanti scout. Molti i colori delle bandiere, vessilli, rossi, ma anche azzurri e della pace, della Palestina, un popolo che soffre, ora.

Ad aprire il corteo gli agenti della  municipale e la banda che intona Bella Ciao. Poi la deposizione delle corone, sotto il ponte monumentale e in largo Pertini, per onorare i caduti, come era già accaduto la mattina al campo 11 del cimitero di Staglieno, dove c'è stata la messa in suffragio dei tanti giovani partigiani caduti per la libertà di tutti noi.

La manifestazione si è conclusa nella piazza dedicata a Giacomo Matteotti, proprio a 100 anni dal suo assassinio, come ha fatto notare Bisca, segretario Anpi di Genova.

Qui c'è stata l'orazione ufficiale di Sergio Cofferati, al suo fianco la partigiana 'Gianna', Guglielma Bertini, 103 anni, e Gilberto Salmoni, genovese di 96 anni, per mesi rinchiuso a Buchenwald perché ebreo, ieri la sua fotografia all'ingresso del campo di concentramento tedesco è stata deturpata, per lui la solidarietà di tutti.

Non sono mancati fischi al presidente della Regione Liguria Toti e ancora di più al sindaco di Genova Marco Bucci, accusato di non avere mai preso le distanze in modo netto dal nazifascismo: "Libertà vuol dire anche libertà di avere idee diverse e polemizzare" ha detto Toti. Nessuna polemica neppure da Bucci: "È ovvio che Genova è una città antifascista".


Nella notte sul palazzo di Confindustria a Brignole era comparsa una scritta con minacce di morte al sindaco, la digos ha già identificato l'autore, è un anarchico: sarà denunciato.

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