"Ora basta!!! Io al momento non so chi ha ucciso mia sorella, ma voglio vedere il/la colpevole e voglio poterlo fare guardandolo/la negli occhi. Mi domando, ma come si può stare in silenzio 25 anni sapendo...". In un lungo sfogo affidato al suo profilo Facebook Daniela Cella, sorella di Nada assassinata 25 anni fa a Chiavari, richiama chi sa a parlare, dopo la diffusione dei diversi audio dei "super testimoni" e dopo le varie svolte dell'indagine.
Anche la madre, Silvana Smaniotto, rivolge il suo messaggio direttamente all'indagata numero uno, Annalucia Cecere: "Non so se è stata lei ad ammazzare Nada ma le chiederei di mettersi dalla mia parte. Visto che è mamma mi può capire".
Del coraggio della madre parla ancora Daniela nel suo messaggio sui social: "Mia mamma ieri sera ha dimostrato dignità e grande forza e chiederei a chi ha riconosciuto la voce di parlare o alla persona che ha fatto la telefonata di farsi avanti e alle altre 4 "signorine" di fare lo stesso, fatelo a nome di Nada e di una grande donna quale è mia mamma, vi prego abbiamo bisogno di sperare che ci siano ancora brave persone. Vi prego!"
Un appello a parlare che arriva da più voci, sui social ne aveva lanciato uno anche la cugina di Nada, Silvia Cella, che chiede trasparenza e invoca: "La madre (Silvana, ndr) deve sapere".
IL COMMENTO
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